Un nuovo libro curato da Publio Biagini sulla Valleriana tra passato e futuro. Il sogno del recupero dell’antico teatro
Nessuno ha dedicato tanti libri alla sua terra come ha fatto Publio Biagini. Infatti, da alcuni mesi è uscito il suo 67° libro dal titolo “Valleriana. Intrigante passato e promettente futuro”. Si tratta di una raccolta di contributi offerti da un gruppo di amici tecnici e studiosi, dedicato a una fra le più affascinanti valli dell’Appennino toscano.
Nelle 132 pagine si presenta una zona in continua evoluzione, dalla storia importante, alcuni episodi della quale sono narrati dagli autori. “In questa epoca supertecnologica – scrive la storica Angela Moro nell’introduzione – dove tutto è scontato e la lettura spesso considerata obsoleta, il solo pensiero di lasciare qualcosa da toccare e sfogliare è un regalo che tutti gli autori hanno preparato con amore verso questa valle di cultura millenaria”.
Ad aprire il libro è stata la stessa Angela Moro, che ha voluto fare un regalo alla comunità di San Quirico, perché possa capire l’immenso valore storico e culturale dell’Archivio della Parrocchia in cui conoscere, toccandola fisicamente, la storia locale tramite documenti che abbracciano cinque secoli di storia. Alessio Di Bene, nel secondo capitolo, ha trattato un argomento nuovo e particolare, ispirandosi a un romanzo storico di fine Ottocento, ‘Gli Avanzati’, ambientato fra Pietrabuona e Vellano e toccando anche Medicina, Aramo e Fibbialla.
Cesare Bocci ha realizzato uno studio sul movimentismo Cattolico agli albori della Grande Guerra, dopo una ricerca approfondita sui giornali pesciatini d’epoca.
Emanuele Cutsodontis, inquadrando nel suo contributo gli anni fra il 1922 e il 1943, ricorda la storia di Alfredo Sforzini, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, primo caduto partigiano nel Pinerolese; nato a Vellano nel 1914, soldato carrista. Dopo l’8 settembre, entrò nella Resistenza; catturato, subì inimmaginabili torture prima di essere impiccato.
Quinto e ultimo intervento, quello di Luigi Martelli e dello stesso Publio Biagini sul Teatro l’Avvenire di Vellano, che occupa uno spazio sotto la Rocca. Il teatro fu costruito ai primi del Novecento da un gruppo di vellanesi di diverso ceto sociale. Nel 1912, infatti, si riunirono in cooperativa per dare vita ad un progetto culturale di lungo respiro. Gli ambienti del teatro erano un seminterrato con funzioni di servizio, un piano terra destinato a platea e palcoscenico, un primo piano con saletta per il gioco delle carte ed un bar. Fu introdotta anche una cabina per le proiezioni negli anni dal 1945 al 1952. Vi si tenevano spettacoli di vario genere. Il teatro restò attivo fino agli anni ’60, negli ultimi anni solo come circolo e sala per riunioni politiche. Poi, il declino e il degrado. Il sogno sarebbe quello di un recupero dello spazio teatrale crollato e delle aree a verde contigue. Lo scopo sarebbe quello di creare un “Teatro col tetto di stelle”.
Il progetto si trova dettagliato nel libro “Valleriana. Intrigante passato e promettente futuro”, che è in vendita nei circoli e nei negozi della Valleriana o al Museo storico etnografico del minatore e del cavatore di Vellano, la Miniera di Publio.