Parole della domenica, verso un’altra stagione all’insegna dell’incertezza mentre per le Terme si prevede una vendita “spezzatino”

Mancano appena due settimane dalla Pasqua, che da sempre viene considerato l’inizio ufficiale della stagione turistica. Si preannuncia un altro anno di transizione, in vista dell’avvio dell’atteso rilancio. Molto è legato al futuro delle Terme: le aste per la vendita dei beni sono andate a vuoto (prima a 42 milioni, poi a 35) ed ora si prefigura lo “spezzatino”. Ovvero non ci sarà più una vendita con pacchetto unico dei beni, ma saranno separati in singoli lotti o a gruppi di due tre, in modo da rendere più facile la cessione. Dopo la cessione della Palazzina presidenziale, c’è stata la manifestazione di interesse dell’architetto Oreste Ruggiero per le Terme Tamerici, in aggiunta a quella da tempo proposta dalla Regione per Tettuccio, Regina ed Excelsior. Per la Torretta potrebbe esserci un interesse della Fondazione Cassa di Risparmio, mentre il Comune potrebbe puntare ad alcune aree verdi delle Terme, a opere d’arte e documenti storici. Tra gli immobili in vendica anche lo storico Tennis Torretta.
L’auspicio è che questa sia l’ultima stagione turistica all’insegna dell’incertezza, mentre nella prossima ci possano essere tutti i presupposti per una vera e propria ripartenza.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
Quattro milioni del Pnrr per Parco di Pinocchio e Giardino Garzoni

La Fondazione Nazionale Carlo Collodi ha annunciato importanti novità per il Parco Policentrico Collodi-Pinocchio a Collodi (Pescia-Pistoia) a conclusione di tre anni di interventi di restauro conservativo e adeguamento finanziati con due Pnrr del valore complessivo di 4 milioni di euro.
La conferenza stampa è stata effettuata nella sede dell’Associazione stampa a Firenze. Prima dell’inizio il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci, ha portato il suo saluto ai colleghi giornalisti intervenuti, ricordando che la Federazione della Stampa ha un suo componente all’interno del consiglio generale della Fondazione Collodi. Bennucci ha poi lasciato la parola al presidente della Fondazione Collodi, Pier Francesco Bernacchi, che ha presentato le novità.
Per quanto riguarda i Pnrr, uno ha interessato il Parco monumentale di Pinocchio, l’altro il Giardino Storico Garzoni, ovvero i due siti principali del Parco Policentrico, entrambi legati allo scrittore e giornalista Carlo “Collodi” Lorenzini e al suo capolavoro letterario: Le avventure di Pinocchio.
I due parchi-giardini, collegati tra loro, si trovano a Collodi, dove lo scrittore fiorentino ha trascorso parte dell’infanzia e dove tornò più volte anche da adulto. Proprio nel giardino storico si sarebbero conosciuti i genitori dell’autore: la mamma Angiolina Orzali, di Collodi, e il padre Domenico Lorenzini, di origini fiorentine.
Tuttavia, il progetto del Parco Policentrico Collodi-Pinocchio è ben più vasto. Ad idearlo è stato l’attuale presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Pier Francesco Bernacchi: “Ad ultimarlo e portare avanti il piano di sviluppo che ne farà un importante centro di richiamo turistico per tutta la Toscana, sarà una S.P.A. La Fondazione Collodi, istituita con decreto del presidente della Repubblica nel 1962, è un ente senza scopo di lucro che non ha le competenze né la capacità finanziaria di portare a termine da sola un progetto così vasto. Naturalmente, la Fondazione sarà presente nella società ma affiancata da imprenditori e manager esperti del settore, in grado di far sviluppare il sito turistico-culturale di Collodi”.
La nuova società sarà costituita nelle prossime settimane e ne faranno parte, oltre alla Fondazione Collodi, la Costa Edutainment spa e il gruppo lombardo FBH (famiglia Bertola), già proprietario di Villa e Giardino Garzoni, risalente al Sei/Settecento e dichiarati monumento nazionale.
Molte delle iniziative culturali di quest’anno saranno propedeutiche ai festeggiamenti del Bicentenario dalla nascita di Carlo Lorenzini, che ricade l’anno prossimo, il 2026. Sono in programma mostre, convegni e spettacoli.
Culle vuote in Italia, bambini muoiono di fame nel mondo

L’allarme demografia rilanciato questa settimana dopo la diffusione dei dati Istat sollecita qualche riflessione. La questione è ormai delineata nei suoi contorni più amari. In Italia nascono sempre meno bambini (370mila nel 2024), il tasso di fecondità è sceso ai minimi storici (1,18), mentre è cresciuto del 36% il numero dei giovani che decidono di vivere all’estero. Sono dati che non sorprendono più nessuno, ma a cui sarebbe sbagliato rassegnarsi. Certo, stupisce che di fronte a un quadro sempre meno recuperabile – il numero delle donne e degli uomini in età fertile si sta riducendo anno dopo anno in modo irreversibile – non ci sia da parte della politica alcuna reazione. Eppure è almeno da trent’anni che l’allarme denatalità risuona nell’assordante indifferenza di chi dovrebbe porvi rimedio. Ma la questione, sembra incredibile, non finisce mai nell’agenda delle priorità. Ora pensiamo al riarmo, a bloccare i porti, ad aggirare i dazi e a tanto altro ancora. È la politica con il fiato corto. Per contrastare l’invecchiamento del Paese – proteggendo gli anziani e favorendo nuove nascite – sarebbe necessario un piano di ampio respiro, capace di avviare riforme strutturali e, allo stesso tempo, di sollecitare una nuova narrazione sulla bellezza del far famiglia e del diventare genitori. Non è questione da poco. Se domani il nostro governo, in un soprassalto di sorprendente e improbabile saggezza, decidesse di introdurre alcune misure base per sostenere la natalità – asili nido con costi popolari e orari intelligenti, occupazione femminile, iniziative di conciliazione lavoro-famiglia, case a prezzi ragionevoli per le giovani coppie e tutto un welfare davvero orientato in stile family-friendly – sarebbe solo a metà dell’opera, perché ci sarebbe da avviare un’altrettanto impegnativa opera culturale.
Massimo Calvi – Avvenire, 5 aprile 2025
Federica va a Cortina

Questo è un caffè filosofeggiante, quindi siete autorizzati a versarlo subito nel lavandino. Però mi è sgorgato dal cuore, appena ho visto le immagini della caduta sugli sci di Federica Brignone. Allora è così che funziona la vita? Ti alleni come una forsennata, e a un’età, 34 anni, in cui molte avversarie già pensano al ritiro. Sollevi la Coppa del Mondo, anzi ne sollevi tre: generale, libera, gigante. E poi, quando cominci a goderti la meritata apoteosi, ti spacchi tibia e perone in una gara di fine stagione: a soli dieci mesi dalle Olimpiadi di Milano-Cortina. Adesso capisco perché certi allenatori e anche certi genitori (il mio, per esempio) accoglievano i successi con preoccupazione e gli insuccessi quasi con sollievo. Intuivano l’inesorabilità della legge del contrappasso che governa l’universo in nome di una superiore e misteriosa armonia, per cui quando le cose vanno troppo bene succede sempre qualcosa che le volgerà al peggio (e viceversa, solo che questa seconda parte della legge la dimentichiamo spesso, preferendo credere in quella di Murphy).
Il saggio solca la vita con circospezione, senza esaltarsi per le vittorie né abbattersi per le sconfitte, sapendo che le une rappresentano soltanto il primo tempo delle altre. Purtroppo, e per fortuna, la legge del contrappasso è infallibile e non vedo l’ora che Federica Brignone ce ne fornisca l’ennesima prova, trasformando le fratture di ieri nelle medaglie olimpiche di domani.
Massimo Gramellini – Corriere della Sera, 4 aprile 2024
Leggi “Le parole della domenica” 255
Leggi “Le parole della domenica” 254
Leggi “Le parole della domenica” 253
Leggi “Le parole della domenica” 252
Leggi “Le parole della domenica” 251
Leggi “Le parole della domenica” 250
Leggi “Le parole della domenica” 249
Leggi “Le parole della domenica” 248
Leggi “Le parole della domenica” 247
Leggi “Le parole della domenica” 246
Leggi “Le parole della domenica” 245
Leggi “Le parole della domenica” 244
Leggi “Le parole della domenica” 243
Leggi “Le parole della domenica” 242
Leggi “Le parole della domenica” 241
Leggi “Le parole della domenica” 240
Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi