Parole della domenica, un docufilm dedicato a Paolo Rossi amico di Montecatini
Paolo Rossi, il Pablito amato da tutta Italia dopo il trionfo al Mondiale ’82, era un frequentatore periodico della nostra città. Veniva a Montecatini per partecipare a manifestazioni di vario tipo, spesso di carattere benefico come quella di alcuni anni fa organizzata dalla Protezione civile. Ma Rossi veniva anche per incontrare gli amici – e ne aveva più di uno – che lo hanno accompagnato nella sua esaltante vita di campione e poi in quella successiva di un personaggio che è stato anche un grande campione appunto nella normalità quotidiana.
Domani, martedì e mercoledì sarà nelle sale italiane il docufilm girato da Walter Veltroni dal titolo “E’ stato tutto bello, storia di Paolino e Pablito”.
Veltroni, come ha ricordato ieri la moglie Federica Cappelletti su “La Nazione”, è riuscito a tracciare un ritratto umano e sportivo del Pablito nazionale, intervistando amici, familiari e compagni di squadra.
Vedere il film sarà un modo per rivivere le imprese di un grande campione di sport, che sapeva soprattutto essere un campione di semplicità e di enorme umanità.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
L’addio di Federer, “God save the King”
Il re del tennis ha detto basta. Roger Federer ha annunciato al mondo che riporrà la racchetta nel fodero per sempre: «Devo riconoscere che è arrivato il momento di mettere fine alla mia carriera. La Laver Cup della prossima settimana sarà il mio ultimo torneo». Un lungo messaggio social per imprimere il 15 settembre 2022 nella storia dello sport, non solo del tennis. «God save the King» ha titolato l’Équipe venendo meno anche al francese. Lascia una leggenda, un uomo prima che un campione vero, amato dai tifosi e anche dai suoi rivali, un fuoriclasse mai sopra le righe.
«Gli ultimi tre anni mi hanno presentato delle sfide sotto forma di infortuni e operazioni – scrive –. Ho lavorato tanto per ritornare ma conosco anche le capacità e i limiti del mio corpo e il suo messaggio è chiaro. Ho 41 anni. Ho giocato più di 1500 partite in 24 anni. Il tennis mi ha trattato più generosamente di quanto io potessi immaginare, ma ora è arrivato il momento di dire basta e terminare la mia carriera da professionista».
Antonio Giuliano – Avvenire – 16 Settembre 2022
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