Parole della domenica, tutte le cifre della drammatica crisi delle Terme
Parlano le cifre ad illustrare la grave situazione finanziaria delle Terme. Parlano anche le considerazioni contenute nella relazione del commissario giudiziale del concordato preventivo, Alessandro Torcini, in attesa dell’inizio delle operazioni di voto dei creditori fissate al 25 maggio.
Come ha scritto Marco A. Innocenti su “La Nazione” dell’8 aprile scorso, “alle Terme non furono sufficienti neppure le massicce vendite di beni immobili a partire dal 2009 nel tentativo di arginare la tremenda crisi. Nel giro di alcuni anni la società ha ceduto beni per 21 milioni di euro, fra cui la Cascina per 1.9 milioni, l’ex Imbottigliamento per 1.7, il Teatro Verdi per 1.6, gli ex Bagni gratuiti per 950mila euro e la Palazzina Regia per circa 3,5 milioni (andata al Comune), oltre a negozi e altre proprietà centralissime. Tutti pezzi pregiati e storici della Montecatini termale che fu.
Altro dato illuminante: tutti gli esercizi dal 2014 al 2021 si sono chiusi in perdita, accumulando un totale di oltre 27 milioni di euro andati in fumo e oneri finanziari per quasi 10 milioni. Significativo che a partire da quello del 2015 tutti i bilanci delle Terme non saranno più certificati dai sindaci revisori”.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura e auguri di una Pasqua serena a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Non esiste una guerra giusta
«La pace: prima di essere equilibrio di forze esterne, essa è dono divino, pegno dell’amore di Cristo»; così Giovanni XXIII presentava la sua enciclica Pacem in terris (guarda il video di Vatican News) che proprio in questi giorni compie 60 anni. Il pontefice bergamasco, come scrivono Marco ed Elisa Roncalli, condannava il ricorso alle armi come mezzo per risolvere le controversie nell’era nucleare e immaginava la pace non solo come assenza di guerra, bensì come traguardo di un processo educativo, spirituale, politico, economico. La Pacem in terris, citata più volte in quest’ultimo anno da papa Francesco, è tragicamente attuale: «Oggi come allora il mondo è sull’orlo del precipizio di un conflitto nucleare. Siamo nella tentazione di usare armi in grado di distruggere popoli e territori», scrive don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Cei Problemi sociali e del lavoro (leggi qui). «Il merito dell’enciclica è quello di aver introdotto definitivamente nel magistero il superamento della teoria della “guerra giusta”», conclude Bignami. Un concetto più volte espresso anche da papa Francesco: «Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia» (Angelus del 27 marzo 2022).
Avvenire, 15 aprile 2023
Poche nascite, la Toscana continua a invecchiare
Che in Italia si facciano sempre meno figli è una tendenza che oramai va avanti da anni. Confermata anche dagli ultimi dati Istat. Natalità al minimo storico, meno di 7 neonati ogni mille abitanti. Per la prima volta dall’Unità d’Italia, nel 2022 i nati sono scesi sotto i 400 mila, attestandosi a quota 393 mila.
Un crollo che investe anche la Toscana e le sue città. Parlano i numeri, quelli redatti dall’istituto di statistica italiano pochi giorni fa. Se nel 2012 i nati ogni mille abitanti nella nostra regione erano 8,3, ecco che nel 2022 passano a 5,9, facendo piazzare la Toscana tra le ultime regioni per tasso di natalità, superata (in peggio) soltanto da Liguria, Umbria, Basilicata, Sardegna e Molise (la prima regione italiana per nascite invece è la provincia autonoma di Bolzano con 9,2, seguita da Campania e Sicilia). Ma non c’è bisogno di spingerci a dieci anni fa per testimoniare il calo di nascite, che sono calate anche rispetto al 2021, quando i nati ogni mille abitanti erano 6,1.
E Firenze non va meglio. Se nel 2012 i nati ogni mille abitanti erano 8,6, nel 2021 sono diventati 6,4 e nel 2022 sono scesi a 6,3 (uguale a Roma ma inferiori a Milano, Bologna e Napoli). Nonostante ciò, Firenze è la città dove si nasce di più in Toscana. Al secondo posto c’è Pisa (6,2), mentre fanalino di coda è Massa Carrara (5,2). Oltre alle nascite, una statistica interessante è quella dell’età media della madre al parto, che negli ultimi vent’anni, in Toscana, si è alzata di quasi due anni, passando dai 30,9 anni del 2002 ai 32,8 anni nel 2022.
Se da un lato diminuiscono le nascite, dall’altra c’è infatti la crescita costante della popolazione anziana, anche over 100. Nonostante l’elevato numero di decessi avvenuto in questi ultimi tre anni, il processo di invecchiamento della popolazione è proseguito, portando l’età media della popolazione da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023.
Secondo l’Istat, i centenari nel 2022 sono 22 mila, oltre 2 mila in più rispetto all’anno precedente. E proprio la Toscana è la sesta regione italiana con l’età media più alta (pari a 47,7 anni) e la settima regione in cui la percentuale di over 65 è più alta (pari al 26,1 per cento). In Toscana aumenta di oltre due anni la speranza media di vita, passando dagli 80,8 anni del 2002 agli 83,2 anni nel 2022.
Jacopo Storni – Corriere Fiorentino, 22 aprile 2023
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