Parole della domenica, Terme dagli anni d’oro a quelli della crisi senza fine
Dal bicchiere alla piscina. Dal mancato passaggio tra un termalismo sanitario a quello del benessere sta forse il succo della crisi delle nostre Terme. Culminato con il rischio di fallimento; sventato, almeno per ora, in corner con l’ammissione al concordato come stabilito dai giudici del Tribunale fallimentare di Pistoia (leggi l’articolo). In poco più di trent’anni il turismo cittadino ha cambiato completamente faccia. Una volta la clientela termale coincideva con la quasi totalità delle presenze turistiche. Era stata anche coniata una nuova parola per definirli, i curisti. Turisti che appunto venivano come si diceva allora a “passare le acque” a Montecatini. In questo secolo la loro presenza è diventata ormai residuale, arrivando intorno al 5%. Va detto che fino agli anni Ottanta era importante l’aspetto assistenziale. Il Sistema sanitario nazionale rimborsava totalmente o quasi interamente le cure. Le Terme di Montecatini ebbero anche due milioni di presenze sanitarie l’anno. Quello che era un punto di forza diventa però una debolezza e segna l’inizio della crisi. Scompaiono per molte categorie la concessione di ferie aggiuntive e i rimborsi per le cure vengono azzerati o ridotti. Anche da un punto di vista scientifico le cure termali cominciano ad attraversare periodi difficili. Gli studi diminuiscono e sempre meno medici prescrivono cure termali ai loro pazienti. In passato invece importanti accademici come Frugoni, Messini e Berretta Anguissola dedicarono importanti studi alle cure termali. La crisi colpisce soprattutto le terme ex Eagat, quelle che appartenevano allo Stato, che sono poi le maggiori. Anche nella società le Terme vengono viste in maniera diversa, vengono sempre meno associate al concetto di cura, ma a quello di benessere. Si comincia a parlare di spa, acronimo dalla frase latina “salus per aquam”, vale a dire la salute attraverso l’acqua.
Gabriele Galligani – La Nazione
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Avete lottato per il nostro bene: una targa ricorda l’impegno degli infermieri contro il Covid
“Voi non vi siete arresi, avete lottato per il nostro bene, sempre a testa alta”, così recita la targa, inaugurata, negli scorsi giorni all’ospedale Santi Cosma e Damiano di Pescia per ringraziare il personale sanitario del lavoro svolto durante l’emergenza della pandemia da Covid. La targa, che riporta le parole di un paziente anonimo, è stata donata dall’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia.
“A maggio abbiamo donato due targhe agli ospedali di Pistoia e Pescia e ora siamo a inaugurarle. Ci sembra un riconoscimento doveroso per non dimenticarequanto accaduto.” ha detto David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia, durante l’inaugurazione “È stata una fase difficile, che ha creato anche contrasti aspri. Noi, come Ordine, abbiamo cercato di dialogare con tutti e siamo lieti di considerarci una casa per tutti”.
“Intendo ringraziare Opi Firenze-Pistoia per questa targa -la risposta di Lucilla Di Renzo, direttrice sanitaria del presidio ospedaliero del Cosma e Damiano – e voglio a mia volta esprimere la mia riconoscenza agli infermieri per il lavoro portato avanti in una fase difficile, insieme a tutto il personale sanitario”.
“Per un periodo abbiamo accolto pazienti no Covid, in modo da alleggerire la pressione sull’ospedale di Pistoia, poi anche qui è stato aperto il reparto Covid -ha ricordato Paolo Cellini, direttore infermieristico dell’area territoriale Pistoia- Ringrazio i coordinatori e il personale per il loro impegno”. “Abbiamo gestito una situazione drammatica e i nostri sforzi sono stati utili.- ha continuato Fabio Pronti, dirigente assistenza infermieristica, ostetrica e sanitaria gestione della Valdinievole- C’è stato un momento in cui l’ospedale è stato preso d’assalto ma siamo riusciti a reggere”.
La Nazione – 6 novembre 2022
Chi sa riconoscere il vero merito?
Il merito è una bufala. Checché se ne dica, rappresenta uno dei più grandi malintesi della contemporaneità. Nessuno d’altronde sa esattamente cosa sia. E anche chi non smette mai di parlarne fatica spesso a darne una definizione rigorosa. È il frutto dell’impegno oppure il riconoscimento degli sforzi fatti indipendentemente dai risultati? È il diritto alla stima sociale oppure una giusta ricompensa che non sempre si ottiene? “Come merito e fortuna siano concatenati, non viene mai in mente agli stolti”, scriveva Goethe.
Michela Marzano – Anteprima Repubblica 3 novembre 2022
Camilleri sono: un racconto e altre storie
Andrea Camilleri e un ricordo di giovinezza che si fa trama. C’è quel ricordo al centro del racconto ritrovato e finora inedito del grande scrittore scomparso tre anni fa, che regaliamo ai nostri lettori sulla copertina di Robinson in edicola oggi con Repubblica. Vi ritroviamo una classe di alunni nell’Italia fascista, un ragazzino ebreo umiliato dagli insegnanti e difeso dal coetaneo che poi diventerà scrittore e un finale a sorpresa che vi consigliamo di non perdere. Questo racconto, insieme ad altre cinque storie, fa parte di un raccolta che arriva in libreria l’8 novembre, come sempre per Sellerio, intitolata La guerra privata di Samuele e altre storie di Vigàta.
Robinson/La Repubblica, 5 novembre
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