Parole della domenica, rissa a colazione: il problema della sicurezza è una vera emergenza
Una rissa in pieno centro – piazza XX Settembre e dintorni – di prima mattina mentre la gente va a scuola, a lavoro, a fare colazione o a comprare un giornale. Non è la prima volta che accadono episodi di questo tipo, ma per l’ora è sicuramente la prima volta. Il recente episodio, che ha fatto molto clamore, si aggiunge ad una serie di aggressioni con feriti, vandalismi e altro. Le persone non si sentono sicure ad uscire, temendo di essere coinvolte loro malgrado.
Quello della sicurezza rimane un problema in primissimo piano a Montecatini, un argomento molto dibattuto in campagna elettorale, ma molto difficile da risolvere praticamente. Il sindaco Del Rosso, sottolineando la gravità dell’episodio e che due dei protagonisti sono già stati arrestati, deve ammettere che “purtroppo le possibilità di azione di un sindaco sono limitate e ben definite dalla legge”.
Insomma Montecatini ha due problemi da risolvere se vuole tornare ad essere la città turistica di un tempo: quello della sicurezza e quello delle Terme. Quest’ultimo rischia di essere superato dal primo, perché non si tratta di un problema di sicurezza percepita ma reale.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Mattarella, dieci anni al Colle
Dieci anni e non sentirli. Il nome di Sergio Mattarella, il più “longevo” presidente della Repubblica, spuntò a sorpresa, essendo in quel momento giudice costituzionale. Mattarella il 31 gennaio 2015 dunque fu chiamato a un trasloco di pochi metri, dalla Consulta al Quirinale, dove portò il suo bagaglio di politico di lungo corso e di giurista. Nel discorso di insediamento si presentò come l’«arbitro imparziale». Ma, disse rivolto ai parlamentari che l’ascoltano: «I giocatori lo aiutino con la loro correttezza». La sua fermezza mite è sempre rivolta alla difesa della Carta e dell’unità del Paese. Nel suo primo mandato, come ricorda il nostro quirinalista Angelo Picariello, Mattarella ha coabitato con 4 presidenti del Consiglio, di cui 3 da lui incaricati: Gentiloni, Conte e Draghi. Nel 2022, in vista della fine del primo settennato, il passaggio di testimone fra Draghi e Mattarella sembra nelle cose. Ma l’operazione non decolla e il 29 gennaio 2022 viene rieletto, risultando il secondo presidente più votato dopo Pertini (832 voti su 1011: 82,3%). Il secondo mandato racconta di un presidente che riconosce la forza di un governo che ha una maggioranza chiara in entrambi i rami del Parlamento, ma anche di un Mattarella attivo più che mai, impegnato a difendere la popolarità dell’istituzione garante dell’unità del Paese.
Avvenire – 1 febbraio 2025
Inghilterra: nasce una foresta pluviale “celtica”
ll giornale britannico The Guardian ci racconta che nel Devon, Inghilterra sud-occidentale (in direzione della Cornovaglia), è stato completato il primo passo verso la creazione di una foresta pluviale “celtica”: un habitat ormai davvero raro, sebbene un tempo ricoprisse vaste fasce della costa Ovest della Gran Bretagna. Più di 2.500 alberi autoctoni sono stati piantati negli ultimi mesi nel sito “Bowden Pillars” del Devon Wildlife Trust, vicino alla cittadina di mercato di Totnes.
Ci vorranno decenni, perché queste piante di quercia, sorbo, ontano, nocciolo, betulla, salice e agrifoglio possano arrivare a formare una piena foresta pluviale temperata (nota come celtica o atlantica). Erano boschi che rappresentavano importanti riserve di carbonio, rimuovendo l’anidride carbonica dall’atmosfera, con una fauna selvatica molto ricca: oggi contano solo per l’1 per cento della superficie terrestre del Paese.
Nonostante tempeste e neve, che quest’anno hanno flagellato la regione, cento volontari di tutte le età (moltissimi però i giovani) hanno lavorato per ore e ore sul sito di 30 ettari (30 campi di calcio, a spanne) su aree ormai dedicate al pascolo delle pecore. Ogni albero (cresciuto anche con semenza locale) è stato protetto dai morsi di cervi e conigli con tubi biodegradabili ricavati dagli scarti dell’industria del legname, al posto delle consuete le protezioni in plastica.
Quando tutto sarà completo (si vogliono aggiungere 4.500 alberi entro la primavera, e poi altri in futuro) e soprattutto quando – in qualche decennio – la foresta apparirà pienamente come tale, la natura e il nostro ambiente ne avranno molti benefici che si possono immaginare già oggi: anche grazie all’impegno a non usare pesticidi e fertilizzanti artificiali, l’ecosistema sarà migliore per le falene, le farfalle e le api locali, per gli uccelli delle fattorie come gli zigoli gialli e i barbagianni. Per la fauna selvatica, tra cui uccelli come il pigliamosche, la beccaccia e il codirosso, la vita migliorerà, e le condizioni di umidità agevoleranno la crescita di muschi, epatiche, licheni, felci e funghi, sugli alberi e sul suolo della foresta.
Edoardo Vigna – Corriere della Sera/Clima e ambiente, 29 gennaio 2025
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