Parole della domenica, raddoppio della ferrovia: i rischi per il centro di Montecatini
La prossima amministrazione comunale si troverà ad affrontare un nodo complesso come quello dell’attraversamento della ferrovia in città. Finora si è preferito non prendere decisioni per evitare che il confronto con le Ferrovie potesse essere penalizzante per Montecatini. Ma è improbabile che, una volta finito il raddoppio Pistoia-Montecatini, quello successivo fino a Lucca parta solo da Pescia.
Quindi, qualche progetto dovrà essere pensato per contrapporlo alle possibili proposte delle Ferrovie, che sicuramente cercheranno di chiudere qualche passaggio a livello (quello di via del Salsero rimane il più a rischio).
Quindi, Montecatini ha buone probabilità di subire solo pochi interventi (in assenza del raddoppio) ma penalizzanti.
Un altro nodo da sbloccare sarà quello dell’attesa rotonda all’uscita dell’autostrada. Una soluzione è da tempo data per imminente, ma i lavori non partono mai.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Bergoglio: natalità ed egoismo
Il clima è da post tempesta. Lo si comprende dalle parole con cui il presidente della Fondazione per la Natalità, Gigi De Palo, introduce nel secondo giorno degli Stati generali per la natalità l’intervento di papa Francesco che, per il quarto anno consecutivo, non ha voluto far mancare il suo sostegno per un tema che, come dirà lui stesso, «mi è molto caro»: la natalità. E per affrontarlo utilizza tre parole: realismo, lungimiranza e coraggio. Realismo per dire chiaramente che «la vita umana è un dono, non un problema». Alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono insomma i bambini che nascono, ma «le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante». Il problema scandisce Bergoglio – non è in quanti siamo al mondo, ma che «mondo stiamo costruendo; non sono i figli, ma l’egoismo. L’egoismo rende sordi alla voce di Dio, che ama per primo e insegna ad amare, e alla voce dei fratelli che ci stanno accanto». L’egoismo che anestetizza perciò il cuore, così «le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi». In questo quadro, dove i maggior profitti – ricorda Francesco – vengono dalle fabbriche delle armi e dei contraccettivi, «l’uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita» – non bisogna comunque rassegnarsi. Da qui la seconda parola: lungimiranza. Serve quindi seminare oggi per raccogliere domani. E l’impegno di tutti i governi. A livello istituzionale – aggiunge il Papa
Simona Guerrieri – Avvenire 10 maggio 2034
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