Parole della domenica, quelle associazioni benemerite che in silenzio lavorano per il bene della gente e della città

Ci sono associazioni benemerite che da tempo lavorano in silenzio per il bene di tante persone e della città. Pochi giorni fa, due di queste si sono trovate fianco a fianco in Comune per una convocazione della commissione consiliare per il controllo delle società partecipate presieduta dal consigliere di minoranza Edoardo Fanucci.
In quella circostanza, se ancora ce ne fosse bisogno, è emerso quanto di buono venga fatto dall’Asvalt e dagli Angeli del Bello. Arnaldo Pieri, presidente della prima associazione, ha ricordato che “nel corso degli anni ha raccolto fondi per circa 2,5 milioni di euro per acquistare apparecchiature importanti dal punto di vista diagnostico per l’ospedale di Pescia, come la Tac e la risonanza magnetica. All’interno della Casa della prevenzione, realizzata alla ex biglietteria delle Terme, abbiamo investito qualcosa come 450mila euro. Se restiamo dentro questo immobile possiamo portare avanti un lavoro importantissimo”. L’obiettivo appunto sarebbe quello di rilevare l’immobile della Fortuna, che non rientra tra i beni strategici delle Terme ed ha una valutazione di circa 400mila euro.
Cinzia Silvestri, presidente degli Angeli del Bello, ha ricordato l’impegno quotidiano di molti volontari dell’associazione per tutelare il decoro del Tettuccio e del suo parco, curare il mantenimento delle storiche piante, le fioriture e tantissimo altro ancora tra cui importanti iniziative culturali.
Montecatini ha difficoltà da tempo, ma ha anche la fortuna di avere tante persone che vogliono bene a questa città e che stanno facendo di tutto per aiutarla a uscire dal tunnel della crisi.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Cinque anni fa il primo caso Covid in Italia

Gli anniversari sono molto importanti perché ci obbligano a riflettere. Il 20 febbraio, data che ci ricorda l’individuazione del “paziente 1” a Codogno, rappresenta in qualche modo l’occasione per ricordare il quinto anniversario di una pandemia indotta dal virus Sars-2, che ha determinato milioni di morti in tutto il mondo.
Riflettere vuol dire pensare, soprattutto su ciò che abbiamo sbagliato, per evitare di fare gli stessi errori in un futuro che si presenti con altre pandemie. Intanto, occorrericordare che, nonostante le richieste dell’Organizzazione mondiale della sanità(Oms), non avevamo messo a punto nessun piano che permettesse di affrontare una pandemia, in qualche misura attesa sulla base di precedenti infezioni virali, come Ebola, che non avevano raggiunto dimensioni mondiali e considerando le informazioni che arrivavano dalla Cina. La mancanza di un piano ha determinato, innanzitutto, una mancanza di informazione per la popolazione. È vero che venne costituito il Comitato tecnico scientifico, ma è mancata una persona con le necessarie doti di credibilità, simpatia e chiarezza che, ogni giorno, informasse il pubblico sulla situazione sanitaria e, soprattutto, spiegasse la ragione delle decisioni prese, rispondendo alle domande del pubblico con l’aiuto di un gruppo di esperti non solo di medicina.
Abbiamo invece assistito ogni giorno alle argomentazioni di una persona diversa, anche se autorevole, che spesso contraddiceva ciò che aveva detto il giorno prima un’altra autorevole persona.
Silvio Garattini – Avvenire, 19 febbraio 2025
Ripensando al Festival di Sanremo

È finita così, con la vittoria in realtà più scontata, e già alla vigilia la più quotata (altro che sorpresa), con una canzonetta caruccia, banalotta e piaciona in perfetto stile festival.
Ha vinto il migliore? Assolutamente no. Ma quando mai a Sanremo vince il migliore?
Le lacrime di Giorgia sono state un momento commovente, bellissimo, e l’omaggio con standing ovation del pubblico qualcosa che resterà nella storia del festival, ma obiettivamente il pezzo con cui si è presentata a Sanremo continua ad essere non all’altezza della sua straordinaria voce. E il sesto posto – dirò una blasfemia per molti – è giusto.
Il vero vincitore del festival resta quel ragazzo sulla destra qui sotto che di nome fa Lucio Corsi: un marziano sull’Ariston che ha restituito dignità alla fragilità in un mondo di machismo esasperato. Secondo posto e premio della Critica. Quanto te lo meriti, Lucio.
Completa il podio un eccellente Brunori Sas, unico vero erede dei grandi cantautori italiani.
E ci vuole anche l’onestà intellettuale per riconoscere che Fedez, quarto, ha portato a Sanremo una delle sue canzoni più belle, intime, dolorose. E che quando vuole si ricorda di saper scrivere gran bei testi, perché ce n’eravamo dimenticati.
Si fanno apprezzare Achille Lauro e Bresh, Cristicchi.
Per il resto, sarà ricordato come il festival della noia, dell’appiattimento, di “cuore, patria e famiglia” (rigorosamente al singolare), con la sola Geppi Cucciari che, per una notte, è riuscita a ricordarci cosa sia uno spettacolo e che la satira, tra le righe, se sei dotata di intelligenza e ironia, la puoi fare ovunque. Grazie Geppi.
Mai come quest’anno Sanremo è stato uno specchio impietoso del Paese, dopo anni in cui aveva restituito un’immagine deformata. Carlo Conti ci ha solo mostrato l’Italia per quella che drammaticamente è oggi: pavida, conservatrice, reazionaria. Tra l’applauso del pubblico (tele)votante.
Lorenzo Tosa – post su Facebook del 16 febbraio 2025
Leggi “Le parole della domenica” 249
Leggi “Le parole della domenica” 248
Leggi “Le parole della domenica” 247
Leggi “Le parole della domenica” 246
Leggi “Le parole della domenica” 245
Leggi “Le parole della domenica” 244
Leggi “Le parole della domenica” 243
Leggi “Le parole della domenica” 242
Leggi “Le parole della domenica” 241
Leggi “Le parole della domenica” 240
Leggi “Le parole della domenica” 239
Leggi “Le parole della domenica” 238
Leggi “Le parole della domenica” 237
Leggi “Le parole della domenica” 236
Leggi “Le parole della domenica” 235
Leggi “Le parole della domenica” 234
Leggi “Le parole della domenica” 233
Leggi “Le parole della domenica” 232
Leggi “Le parole della domenica” 231
Leggi “Le parole della domenica” 230
Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi