Parole della domenica, quei banchi vuoti della maggioranza in consiglio comunale
Misteri della politica. Chissà quali potevano essere i rischi che la maggioranza che guida il nostro comune poteva correre partecipando l’altra sera al previsto consiglio comunale dedicato alle Terme. E’ vero che Montecatini ha più bisogno di fatti che di parole, ma è altrettanto vero che certe decisioni possono scaturire anche dai confronti tra gli eletti su un tema che non deve dividere le forze politiche ma le deve vedere unite per risolvere un problema decisivo per risollevare l’economia della città.
Invece, qualche sera fa gli scranni della maggioranza sono rimasti… vuoti. Anche se non ci fosse stato niente da dire, la presenza era di obbligo visto che il consiglio era stato richiesto un mese fa e aveva già avuto un rinvio concordato per consentire a tutti i consiglieri di maggioranza di essere presenti.
E’ stata scritta davvero una brutta pagina per la storia amministrativa di Montecatini, in considerazione che la città sta vivendo una crisi di tutto il sistema termale ormai da oltre un decennio, crisi acuita dalla pandemia prima e dalla guerra oggi, guerra che allontana il prezioso filone del turismo russo. La città ha bisogno di risposte, ma non è che disertando un consiglio comunale sulle Terme e quindi sul futuro della città che la situazione trova una soluzione.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a chi ci segue
(a cura di Mauro Lubrani)
SONO GIORNI PREZIOSI
Tutto ciò che non era nostro
è caduto, ora dobbiamo vivere
con ciò che ci resta,
ora sappiamo che la vita è enorme
anche quando è silenziosa e ferma.
Il sacro è tornato, è sacro
scrivere una lettera, aspettare un abbraccio
alla fine di questa sventura, parlare d’amore, accompagnare qualcuno nel fiordo
della tua paura.
Sono giorni rari, sono giorni preziosi,
facciamo qualcosa per meritarceli,
in fondo è un privilegio essere qui,
ognuno a casa sua
ma tutti assieme nella casa del mondo.
Franco Arminio – poeta
Lettera alla mia anima
Caro direttore, oggi, come un anno fa, al ritorno delle rondini, il mio sguardo, in questa mia amata Solomeo, si alza verso i loro volteggi e il loro garrire; adesso il cuore è ancora addolorato come in quel tempo, gravoso, della pandemia, che allora metteva paura, e oggi mi pare in declino. Ma oggi, ancora una volta, gli uomini si sono levati contro gli uomini, e mi sembra impossibile che questo avvenga oltraggiando la nostra umanità. Penso che qualcosa nel mondo stia cercando di sopraffare i valori della fratellanza e della solidarietà, però sono convinto che questo tempo del dolore non avrà durata lunga, perché tutti sapremo come tornare verso la luce, guidati dagli uomini savi che governano il mondo.
A loro mi rivolgo, come semplice uomo e come fratello, con lo spirito di Francesco d’Assisi, mio padre ispiratore, genio dei rapporti umani e del dialogo; verso di loro elevo il voto del mio animo, come la voce di tanti altri nel mondo, affinché la discordia ceda il posto alla concordia. Io so che le generazioni future ci giudicheranno sulla misura di quanto sappiamo costruire, e non ameranno le nostre distruzioni, perché dietro a ogni edificio, a ogni strada, a ogni albero, a ogni officina vi è la forza, la passione, il lavoro di tanti anni e di tante volontà che non possono sparire con la materia, ma continuano a vivere. Saranno i bambini a svegliarci, con la loro innocenza, la loro semplicità, la loro gioia, con la forza che cresce nei piccoli cuori per arrivare un domani a essere loro a governare il mondo, perché il mondo è cambiato, e credo che le guerre abbiano perso ogni significato, se mai ne abbiano avuto uno.
Non so quale lingua parli Dio, ma a tutti i cuori dice la stessa parola: amatevi.
Brunello Cucinelli – imprenditore – da Avvenire del 18 marzo 2022
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