Parole della domenica, quanto vale per la città il riconoscimento Unesco
Quanto può valere il riconoscimento Unesco per una città come Montecatini?È quello che molti si sono chiesti dopo l’inserimento del gruppo The Great Spas of Europe nel patrimonio Unesco. Fanno parte del gruppo undici storiche stazioni termali europee di sette nazioni diverse: Baden bei Wien (Austria), Spa (Belgio), il “Triangolo Boemo” composto da Karlovy Vary, Františkovy Lázně e Mariánské Lázně (Repubblica Ceca), Vichy (Francia), Bad Ems, Baden-Baden e Bad Kissingen (Germania), Montecatini Terme (Italia) e Bath (Regno Unito). L’effetto più importante ed immediato è quello della visibilità che ne deriva.
E’ sicuramente un eccezionale biglietto da visita, che può attirare un numero importante di turisti stranieri. Tuttavia si dovrà lavorare per non deludere gli ospiti, che in gran parte saranno nuovi, con un’offerta di qualità e un’accoglienza che sono state a lungo il nostro fiore all’occhiello.
Non dimentichiamo inoltre che l’Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) – nato a Londra nel novembre del 1945, come agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con sede centrale a Parigi) – chiede che l’inclusione di nuovi siti nella lista debba essere necessariamente subordinata alla predisposizione di Piani di Gestione, strumenti in cui vengono identificate le linee d’azione per la gestione del sito Patrimonio Mondiale.
Proprio per questo la città di Firenze ha dato vita dal febbraio 2005 alla creazione all’interno del Comune di un’apposita struttura, l’Ufficio “Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con Unesco”. L’ufficio ha il compito di redigere e monitorare il Piano di Gestione per il Centro Storico di Firenze, già sito Unesco dal 1982, e oggi allargato anche all’Abbazia di San Miniato, alla Chiesa di San Salvatore al Monte, alle Rampe, al Piazzale Michelangelo, al Giardino delle Rose e a quello dell’Iris, entrati nel patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco con decisione adottata nella riunione in Cina in cui è stato dato il riconoscimento alle città termali storiche in Europa.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica
(a cura di Mauro Lubrani)
Consigli speciali per i giovani
Leggete, studiate, e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no;siate ribelli per giusta causa, difendete la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore; siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto
[Mario Rigoni Stern]
Quelle medaglie dedicate ai nonni
“Grazie ai nonni”. Tre dediche simili in due giorni. Da Vito, Odette, Mirko. 20, 26, 23 anni. Dell’Aquila, Giuffrida, Zanni. Un oro e due bronzi. Tre sport diversi: taekwondo, judo, sollevamento pesi. Tre posti e regioni diverse: Mesagne (Brindisi), Roma, Pordenone. Sud, centro, nord Italia. Non solo perché il 25 luglio è la giornata mondiale dei nonni, ma perché hanno contato nelle loro vite. Sono stati i primi ad avere fiducia nei loro percorsi sportivi. Si dice che lo sport spesso anticipa la società. E questo è stato un anno dove tra nonni e nipoti si è creata una frattura per la pandemia. I nonni fragili per età e salute, i giovani più esuberanti nella loro voglia di libertà, ma anche più pericolosi nel diffondere virus e varianti. Due mondi opposti e ostili. E invece ecco Giuffrida: “Vengo da stagioni non facili, ho cambiato allenatore, ma ogni volta che mi sono trovata in situazioni difficili, quando era stanca, sfiduciata, che non ce la facevo più, ho pensato a mia nonna che era un sole, sempre positiva, se n’è andata nel 2011 e ho portato il suo rosario con me, come avevo fatto a Rio. E grazie anche a mio nonno che c’è ancora e che invece di mettermi pressione prima che io partissi mi ha detto: tranquilla, non importa di che colore sarà la medaglia perché io te la dipingo d’oro”.L’inventiva e la leggerezza dei vecchi, che sanno trattare le inquietudini della vita togliendo un po’ di nubi. Non sono mental coach, forse non hanno studiato psicologia, ma sono nonni che hanno accompagnato i nipoti in palestra, che non li hanno ostacolati nella loro voglia di sport e che spesso hanno offerto loro un braccio, senza giudicare, né condannare. Il nonno di Dell’Aquila si chiamava come lui, giocava con lui e gli aveva anticipato: “Vito, vincerai tu, ne sono sicuro”. Anche Mirko Zanni che nel sollevamento pesi riporta in Italia una medaglia olimpica dopo 37 anni, dedica il bronzo al nonno scomparso, mentre sul podio piange e indica il cielo: “È un premio a 10 anni dolori e di sacrifici”. I nonni lo sanno.
Emanuela Audisio – Anteprima Repubblica – 25 luglio 2021
Gelate fuori stagione, addio frutta
Un calo della produzione medio del 70% con punte anche del 100%. La Toscana fa i conti con il raccolto della frutta estiva: le gelate di marzo e soprattutto di aprile, quando la temperatura e’ scesa in una notte anche a 9 gradi sotto zero, hanno danneggiato pesantemente le coltivazioni di pesche, pesche noci, albicocche e susine. “In alcuni casi è andata perduta la metà del raccolto, in altri la totalità. Il valore medio di calo e’ del 70% – spiega Antonio Tonioni, presidente della sezione prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana – La produzione di frutta estiva è stata compromessa dalle gelate della scorsa primavera soprattutto quella dell’8 aprile: è stata anomala, causata una corrente di aria fredda dal Nord Europa e ha provocato danni su tutto il territorio regionale ma a macchia di leopardo, più in collina che in pianura”. Dal gelo si sono salvati meloni e angurie, che in primavera erano ancora in serra o in tunnel.
La Nazione – 26 luglio 2021
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