Parole della domenica, Pelè l’ultimo “re” ospite di Montecatini
E’ stato l’ultimo “Re” a frequentare Montecatini, quando nell’agosto del 1991 diventammo la capitale del calcio mondiale. Montecatini ospitò i campionati del mondo under 17, il cosiddetto Mundialito. La manifestazione si sarebbe dovuto svolgere in Ecuador, ma il paese sudamericano alla fine rinunciò. Non era facile nel periodo di agosto trovare in extremis una località con una grande offerta alberghiera: Montecatini era la città ideale, che potè contare sulla bellezza di 12mila presenze in una ventina di giorni.
La Fifa aveva investito molto su questa competizione perchè venivano sperimentate alcune nuove regole, come il fuorigioco che valeva solo in area di rigore. L’allora presidente Joao Havelange per il calcio d’inizio chiamò nientemeno che Pelé. Il campione brasiliano arrivò alla vigilia di Ferragosto e venne accolto da un bagno di folla. Con grande pazienza Pelè non si sottrasse all’abbraccio degli appassionati e firmò centinaia di autografi e fece decine di foto con gli ammiratori. La sera accettò l’invito del Sesana e andò a premiare il vincitore del gran premio “Città di Montecatini” vinto da Miss Baltic.
Il giorno dopo, in una giornata caldissima, Pelé dette il calcio d’inizio al Mundialito in uno stadio strapieno. La partita inaugurale fu tra Italia (dove militava un certo Alex Del Piero) e Usa, vinta a sorpresa dagli americani. L’indimenticabile campione, come ha ricordato il sindaco Luca Baroncini, lasciò sul libro d’onore del municipio, una dedica semplice, umile ma efficace, come era lui: “Molte grazie amico”, firmato Pelé.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buon Anno a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Il messaggio del Presidente Mattarella agli italiani
Sergio Mattarella si è rivolto agli italiani nel suo consueto discorso di fine anno, l’ottavo della sua carriera, con un messaggio di speranza e forza. Il Presidente della Repubblica sottolinea come il Paese abbia “reagito alla crisi con grande crescita” e anche come il 2022 sia stato “un anno impegnativo e complesso”. La nomina della prima donna presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’ha definita un “segno di maturità del Paese”, osservando come nel giro di pochi anni “tutti i partiti abbiano vissuto un’esperienza di governo”. Il Capo dello Stato sottolinea poi la necessità di “rinforzare il Sistema sanitario nazionale” e di pagare le tasse per “far funzionare l’Italia”.
La morte del Papa emerito
Benedetto XVI è deceduto l’ultimo giorno del 2022 alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Il Papa emerito aveva 95 anni. Dopo l’improvviso «aggravamento dovuto all’avanzare dell’età» nella notte tra martedì e mercoledì, Papa Francesco aveva chiesto ai fedeli «una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa», fino a dire: «Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine».
L’eredità del 2022
Il 2022 è stato un anno difficile segnato da due vicende destinate a lasciare una traccia profonda nel futuro che ci attende. Secondo le statistiche, è stato l’anno più caldo degli ultimi secoli. Siccità, tempeste, eventi atmosferici estremi si sono susseguiti, aumentando in misura significativa anche il numero delle persone che emigrano per motivi climatici. L’innalzamento della temperatura è ormai un’emergenza destinata a incidere pesantemente sull’agenda dei prossimi anni.
Sul piano geopolitico, l’invasione dell’Ucraina ha segnato la fine della stagione iniziata con la caduta del muro di Berlino: invece di un mondo omogeneo, oggi abbiamo a che fare col nodo della convivenza tra culture, anche politiche, diversissime costrette a condividere un unico pianeta diventato ormai terribilmente piccolo e interconnesso. La globalizzazione, per come si è prodotta all’inizio del secolo, è terminata. Ma, al di là delle pulsioni localistiche, la verità è che non si può tornare indietro. Anche se non è chiaro come sia possibile andare avanti.
Mauro Magatti – Avvenire – 31 dicembre 2022
Un anno difficile ma non sprecato
Il 2022 è stato un anno faticoso, dopo aver dovuto convivere con un nemico a noi sconosciuto, avevamo ricominciato a recuperare la nostra libertà ma con l’invasione russa e l’inizio della guerra un’antica paura è tornata a riaffacciarsi in Europa. Ora, le notizie che arrivano dalla Cina sembrano portarci indietro di tre anni. Eppure, nessun anno e nessun giorno sono sprecati se li viviamo con intensità.
Mario Calabresi – Altre / Storie , 30 dicembre 2022
Leggi “Le parole della domenica” 142
Leggi “Le parole della domenica” 141
Leggi “Le parole della domenica” 140
Leggi “Le parole della domenica” 139
Leggi “Le parole della domenica” 138
Leggi “Le parole della domenica” 137
“Leggi “Le parole della domenica” 136
Leggi “Le parole della domenica” 135
Leggi “Le parole della domenica” 134
Leggi “Le parole della domenica” 133
Leggi “Le parole della domenica” 132
Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi