Parole della domenica, Montecatini con tante idee irrealizzate. Il caso delle piste ciclabili
Pensate quante idee abbiamo avuto e quante poche di queste si sono tramutate in realtà. Da anni si parla di realizzare una pista ciclabile, che possa essere un richiamo turistico. Quella più gettonata, come idea e basta naturalmente, è la ciclabile che dalla zona Panteraie avrebbe dovuto arrivare al Padule. Qualche anno fa, addirittura un progetto venne esposto anche in Comune.
Tutto, comunque, è rimasto sulla carta. Gli altri territori vicini, invece, si sono dati da fare e hanno realizzato importanti progetti.
Basterebbe pensare a Prato che ha 53 chilometri di piste ciclabili, ma la notizia più recente riguarda Lucca, che sta vivendo un periodo davvero magico anche dal punto di vista turistico. Lucca e la Ciclopedonale Puccini si sono aggiudicate l’Oscar Italiano del Cicloturismo, il premio che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote.
La Ciclopedonale Puccini, 58 chilometri da Lucca a Torre del Lago, racconta la vita e i luoghi del compositore, correndo in piano lungo l’argine del fiume Serchio. Un grande risultato, perché l’Oscar – sottolinea l’amministrazione comunale – avrà un’eccezionale ricaduta positiva sulle presenze degli appassionati delle due ruote.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Ciampi, messaggio ai giovani
Nel rivolgermi ai giovani rammento loro che il destino entra prepotentemente nella vita di tutti noi, ma spetta poi solo a noi cogliere le occasioni che si presentano, trovare anche in situazioni avverse, elementi per cercare di rendere migliore il nostro futuro.
Carlo Azeglio Ciampi
Giovani leader di Pace a Rondine
Nell’udienza di mercoledì 31 maggio, papa Francesco ha apprezzato i giovani di Rondine Cittadella della Pace, perché «hanno deciso di non essere più nemici» e li ha indicati come «esempio per chi ha responsabilità politiche». Pur venendo da luoghi di guerra, Ucraina e Russia in primis.
Avvenire – 4 giugno 2023
Il 3 giugno di tanti anni fa fu inventato il bikini
Era il 3 giugno del 1946, quando a Parigi sfilò un capo mai visto prima in passerella, ma che avrebbe rivoluzionato la moda al femminile: il bikini. Il due pezzi in realtà era già noto e indossato nell’antichità, al tempo dei greci e degli antichi romani, ma da quel momento sarebbe entrato a far parte del guardaroba estivo delle donne. Il nome ‘bikini’ non fu scelto a caso, ma derivava dall’effetto dirompente che si immaginava avrebbe avuto sui costumi, come effettivamente è stato. A lanciare questo capo è stato il sarto francese Louis Reard, ma il successo non fu immediato come si potrebbe pensare. Il papà del bikini infatti incontrò, almeno ai primi tempi, delle grandi difficoltà nel pubblicizzare la sua creatura: nessuna modella voleva indossare un costume tanto piccolo e scabroso, e allora, al povero sarto non restò che ingaggiare una disinibita spogliarellista del Casino de Paris. Il nome bikini è ispirato all’atollo omonimo delle Isole Marshall, dove in quegli anni gli Usa conducevano una serie di test nucleari. Secondo Réard la sua invenzione avrebbe avuto gli stessi effetti dirompenti, paragonabili a vere e proprie esplosioni: e così è stato.
Maurizio Costanzo – La Nazione del 3 giugno 2023
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