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Parole della domenica, la Fondazione turismo è realtà: ora si attendono i progetti

Parole della domenica, la Fondazione turismo è realtà: ora si attendono i progetti

La costituzione del DMO è realtà. Il Consiglio comunale, infatti, ha varato la Destination Management Organization sotto forma di Fondazione di partecipazione. In pratica, si tratta di un’associazione pubblico-privata non a fini di lucro che usa i finanziamenti degli associati per gli scopi prefissati. Gli scopi dovrebbero riguardare progetti di sviluppo e gestione del turismo a Montecatini Terme e, forse, dei comuni limitrofi.
Primo, ed al momento unico, associato è il Comune di Montecatini Terme.
Nella recente campagna elettorale il Dmo rientrava nei programmi di quasi tutti i candidati. Quindi, viene considerato imprescindibile per il rilancio di Montecatini, tanto che la nuova amministrazione ne ha dato il via in tempi rapidissimi.
Gli scettici affermano che si tratta di una struttura troppo costosa e ancora senza un progetto. I favorevoli dicono che si tratti di un investimento con una visione a lungo termine.
Gli albergatori chiedono che “il Consiglio e la sua organizzazione siano snelli e non gravati da costi superflui”. Le risorse giungeranno dalla tassa di soggiorno che, aumentata dal 2025, dovrebbe portare nelle casse circa un milione e mezzo all’anno.
La speranza – per il bene di Montecatini – è che la scatola oggi vuota sia presto riempita di contenuti. Montecatini non può attendere a lungo.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
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(a cura di Mauro Lubrani)

I panda costano troppo, la Finlandia li rimanda a casa

Non c’è pace per i panda. Dopo i chow chow pitturati per sembrare il celebre animale cinese bianco e nero ghiotto di bambù, uno zoo finlandese di Ahtari se ne vuole sbarazzare restituendoli al Paese di origine: costano troppo. Il ritorno in patria avverrà a novembre, con otto anni di anticipo rispetto a quanto pattuito siccome lo zoo del nord Europa sostiene di non potersi più permettere di sostenere i costi del loro sostentamento. I panda, chiamati Lumi e Pyry, erano arrivati nel gennaio 2018, qualche mese dopo la visita del leader cinese Xi Jinping e la firma di un accordo congiunto sulla loro protezione.
Quella dell’invio dei panda è una pratica commercial-diplomatica che la Cina ha fondato nel lontano 1949 con lo scopo di rafforzare i rapporti con l’estero e di lustrare la propria immagine. L’accordo finlandese prevedeva un soggiorno di 15 anni, che fino ad ora sono costati allo zoo ospitante circa 8 milioni di euro che includono una tassa versata direttamente alla Cina. Di fatto, nonostante le altissime aspettative, la coppia di letargici panda ha attirato meno visitatori del previsto, causando alla struttura un accumulo di debiti via via crescente e il cui bilancio è stato aggravato dalla pandemia.
Alla luce di questi problemi, la struttura finlandese ha iniziato le trattative per il rientro dei panda in Cina ben tre anni fa. A tal proposito, un portavoce del ministero degli Esteri finlandese ha tenuto a precisare alla Reuters cheil ritorno dei panda è una decisione commerciale che non ha coinvolto il governo finlandese e non deve incidere sulle relazioni tra i due Paesi.
Chiara Barison – Il Punto del Corriere della Sera, 25 settembre 2024

L’intelligenza artificiale sarà come l’elettricità

Sam Altman, chief executive di OpenAI, paragona i data center all’elettricità. Nella storia del progresso economico, via via che la corrente elettrica diventava disponibile su scala più vasta, la nostra civiltà escogitava usi nuovi e sempre più benefici per questa energia. Per Altman un balzo in avanti nella “potenza di calcolo” disponibile dai data center avrà lo stesso effetto sull’intelligenza artificiale (A.I.): i servizi offerti da questa tecnologia scorreranno sempre più abbondanti e il loro uso si estenderà in modi che oggi non possiamo neppure prevedere. Proprio com’è accaduto con l’elettricità.Questa visione per il futuro, il numero di OpenAI e “padre” di ChatGPT la sta presentando ai leader politici, economici e tecnologici di mezzo mondo: l’ha spiegata alla Casa Bianca e al Congresso degli Stati Uniti, ai vertici di Microsoft e Nvidia. Una sintesi dei suoi incontri e dei suoi colloqui è uscita sul New York Times. All’estero, fra i suoi interlocutori ci sono i governi del Giappone, della Germania e degli Emirati arabi, aziende come la taiwanese Tsmc (numero uno mondiale dei microchip), le sudcoreane Samsung e SK Hynix. La sua idea è quella di innescare uno sforzo mondiale per la costruzione di nuovi data center nonché nuove fabbriche di semiconduttori, in grado di fornire tutta la potenza necessaria per una diffusione massiccia dell’A.I.
Federico Rampini – Newsletter Global / Corriere della Sera, 28 settembre 2024

Beneficenza & volontariato: in Italia non crescono più

La gratuità non cresce più: un dato contingente o un’involuzione culturale? La propensione al dono degli italiani, infatti, pur restando solida, sembra non aumentare, anzi regredire leggermente. Dopo il biennio terribile del Covid si oscilla tra partecipazione e disincanto, tra impegno pubblico e chiusura nel privato. È quanto emerge dal rapporto elaborato dall’Istituto italiano della donazione. La beneficenza alle organizzazioni non profit, infatti, cala leggermente e aumenta solo quella informale. Un chiaroscuro nel quale ha avuto un impatto per ora limitato anche il caso Ferragni-Pandoro, con solo il 5% delle organizzazioni non profit a segnalare un calo delle donazioni. Più preoccupante è invece il crollo dell’impegno diretto. L’Istat certifica infatti che nel 2023 la ripresa dell’attività volontaria ha subito una diminuzione passando dall’8,3% del 2022 al 7,8% della popolazione (era il 10,5% nel 2018). In numeri assoluti e su un periodo più lungo (2015-2021) si tratta di un drammatico calo di 910.000 persone che non si dedicano più gratuitamente agli altri.
Francesca Riccardi – Avvenire, 28 settembre 2024

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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