Parole della domenica, incendio divora una parte dello storico Kursaal, omicidio in un hotel abbandonato
Due episodi di cronaca hanno caratterizzato l’ultima settimana. Una parte storica del Kursaal è stata divorata dalle fiamme la notte scorsa, martedì era stato scoperto un omicidio in un albergo abbandonato di viale Bicchierai. Tutto questo avviene a pochi giorni dall’inizio della nuova stagione turistica.
Il Kursaal fa parte della storia della città. Per tanti anni è stato il centro di ritrovo mondano di Montecatini. L’incendio, che potrebbe essere anche di natura dolosa, è scoppiato nei locali che un tempo ospitavano la sala giochi. L’edificio che si affaccia su Corso Roma è quello che è rimasto dopo la ristrutturazione dell’intero complesso a firma dell’architetto Aldo Rossi.
L’albergo di viale Bicchierai al centro di un caso di omicidio è stato per anni una struttura elegante, ottimamente gestito dalla proprietaria e con un’ottima clientela. Era sicuramente un punto di riferimento di quel viale caratterizzato da numerose aziende del settore turistico-ricettivo. Poi, la situazione a Montecatini è molto cambiata e in quella zona ci sono diversi alberghi chiusi e abbandonati. Sono una chiara immagine di una città che in pochi anni ha cambiato il suo aspetto con una lunga crisi, che il periodo di Covid ha naturalmente aggravato.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Effetti del cambiamento climatico: il letargo finisce prima
Gli orsi escono dal letargo prima quest’anno a causa del cambiamento climatico. In Canada, il Ministero delle Foreste dell’Ontario ha messo in guardia la cittadinanza: gli orsi stanno lasciando le loro tane prima del normale e se non riuscissero a trovare cibo così presto, potrebbero dedicarsi alla spazzatura o ad altre fonti umane di cibo. Anche gli orsi dello zoo di Toronto si stanno risvegliando: uno dei grizzly, Shintay, è stato instagrammato mentre muove i primi quattro passi dopo il lungo sonno. «Guardate chi è sveglio grazie alle temperature più elevate della stagione», hanno scritto i suoi «guardiani» in un post.
Un recente studio statunitense ha dimostrato che un aumento di 1°C della temperatura minima invernale è associato a una riduzione di sei giorni del letargo del black bear (l’orso nero americano). Lo stesso studio ipotizza che entro il 2050 la durata media del letargo degli orsi in Colorado potrebbe ridursi da 15 a 39 giorni. Gia da alcuni anni anche sulle Dolomiti italiane i biologi hanno notato che in concomitanza di inverni miti il letargo degli orsi — che sarebbe più corretto definire “ibernazione”, cioè sonno leggero — dura molto meno.
Chiara Gandolfi – Corriere della Sera, 20 marzo 2024
La giornata dell’acqua in un mondo che bolle
Il 22 marzo è “la Giornata Mondiale dell’Acqua”. La ricorrenza è stata istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi nazionali a sviluppare un approccio razionale nello sfruttamento di questa risorsa chiave per la nostra esistenza. Soprattutto in questo momento storico, in un mondo che sta affrontando cambiamenti climatici allarmanti: basti pensare all’ondata di caldo record che in questi giorni (il 17 marzo) ha interessato il Brasile, con Rio de Janeiro che ha segnato un nuovo record di sensazione termica, a 62,3 gradi, il livello più alto mai registrato nella metropoli.
Mentre gli esperti si chiedono se queste temperature potranno arrivare anche da noi quest’estate, oggi è bene riflettere che la vita sul nostro pianeta, così come la conosciamo, dipende dall’acqua. Lo stesso corpo umano è composto per il 60% di acqua, percentuale che varia con l’età. È inoltre fondamentale per la quasi totalità dei beni per la nostra esistenza. Ad esempio sono necessari circa 3.000 litri di acqua per produrre 1 kg di legumi, 20.000 litri per 1 kg di bistecca bovina. Una maglietta per essere prodotta richiede mediamente 2.700 litri d’acqua, mentre per un paio di jeans si sfiorano i 10 mila litri. Ogni anno con il cibo sprecato gettiamo 151,469 miliardi di litri d’acqua in Italia, ovvero oltre 302 miliardi di bottiglie da mezzo litro, che permetterebbero di fare oltre 4 volte il giro del mondo, se affiancate l’una all’altra. Quantificando il dato in costo delle utenze idriche domestiche – secondo la stima dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher – lo spreco d’acqua in Italia vale 395,835 milioni euro.
Dai piccoli gesti quotidiani – il famoso esempio di chiudere il rubinetto durante il lavaggio dei denti, o preferire la doccia al bagno – insieme a una serie di interventi e di tecnologie (come cassette dual-flush e soluzioni touchless per scarichi intelligenti), sono in grado di ottimizzare l’uso di acqua in casa. Eppure queste soluzioni non sono adottate da tutti, anzi. Lo dimostra la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia in Italia, pari in media al 36,2% , che raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano, in base agli ultimi dati Istat. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete, come afferma il XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Basilicata – maglia nera a livello nazionale- va disperso il 62% della risorsa idrica, mentre la Valle d’Aosta si ferma al 23,9%.
Maurizio Costanzo – La Nazione, 22 marzo 2024
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