Parole della domenica, il Tour de France 2024 partirà da Firenze. Un affare anche per Montecatini
Il prossimo anno, per la prima volta nella sua lunga e gloriosa storia, il Tour de France partirà da Firenze il 29 giugno. Sono attese oltre 500 mila persone in quel fine settimana, ma anche nei giorni precedenti. Si prevede che la manifestazione porterà un prodotto interno lordo aggiuntivo di 20 milioni di euro per l’arrivo in Toscana di appassionati da tutta Europa e da tutto il mondo.
Il modello organizzativo sarà quello sperimentato per il Mondiale del 2013, con alcune strade rifatte a Firenze e negli altri comuni interessati dal passaggio della tappa.
Come accadde dieci anni fa (non dimentichiamo che l’idea del Mondiale partì da Montecatini e in particolare dall’allora sindaco Giuseppe Bellandi), Montecatini potrà avere un ritorno dal punto di vista turistico ed economico. I nostri alberghi potranno ospitare centinaia di tifosi, che non troveranno posto nelle strutture fiorentine, ma anche alcune squadre della carovana. Il Tour, quindi, sarà sicuramente un affare per la nostra città, in considerazione dei legami da tempo esistenti con il mondo delle due ruote.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Noi che siamo briciole
Un prezioso itinerario sapienziale è quello tracciato dalla poesia di Chandra Livia Candiani intitolata Una briciola. A una prima lettura, il componimento afferma qualcosa che può sorprenderci, perfino sconcertarci. Dice che «un po’ di paura ci fa da mantello, da riparo». Subito anticipando, però, che questa paura deve essere presente in dosi moderate: «Non troppa, solo un po’ (a noi che siamo briciole)». A cosa può servirci un grano di paura?
Secondo la poesia, ad attraversare da soli il mondo grande, a tenere i piedi per terra, ad avere coscienza del limite, a osservare «in pace l’altro», a parlare – come fanno quelli che parlano da soli – con le altre creature, a renderci amabili con tutti gli inquilini di questa terra, ben coscienti di una fragilità condivisa, noi che sperimentiamo di essere – almeno in parte – una «creatura di fango / lasciata seccare al bordo / della notte».
La poesia non fa, propriamente, un elogio della paura. Questo «un po’ di paura» può essere interpretato come un po’ di rispetto, di moderazione, di ritualità e di amore. In fondo, esorta a vivere con occhi svegli noi che, come dice Gesù, abbiamo occhi ma non vediamo ( Mc 8,18). Così chiude la poesia: «Dai da mangiare agli uccelli / non dimenticarlo mai: / sei una briciola».
José Tolentino Mendonça – Avvenire, 24 ottobre 2023
I grandi musei su Tik Tok
Che succede quando i musei chiudono le porte ai visitatori? Postano su TikTok. Il lunedì, quando le Gallerie degli Uffizi sono chiuse, uno dei musei più famosi del mondo diventa social.
Tra i corridoi dell’edificio vasariano, i creator digitali dialogano con i capolavori attraverso gli smartphone. E se gli Uffizi hanno raggiunto 2,5 milioni di like raddoppiando le visualizzazioni in un anno, sono sempre di più le gallerie che investono sulla Gen Z animando le opere e facendole raccontare dai tiktoker, in Italia e all’estero.
Sulle pagine di Robinson è stata raccontata una giornata speciale agli Uffizi, ma anche la scommessa delle grandi istituzioni di puntare su nuovi strumenti e figure per raccontare l’arte.
In particolare, si calcola che solamente nell’ultimo anno l’incremento di seguaci abbia avuto un’impennata del 3000%
Robinson – La Repubblica, 22 ottobre 2023
La povertà delle famiglie
L’Italia è l’unico fra i grandi Paesi europei (Francia, Germania e Spagna) in cui la quota di famiglie che riscontra diverse difficoltà a far quadrare i conti nel 2022 è oltre il 62,5%. Il dato emerge dal Report annuale Eurostat sulle condizioni di vita in Europa. La percentuale di famiglie che dichiarano difficoltà a far quadrare i conti nel 2022 varia da meno di un quarto in Svezia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Lussemburgo all’80,3% in Bulgaria e all’89,6% in Grecia. L’Italia non supera solo Francia e Spagna, ma anche Polonia e Portogallo. Ed è oltre 17 punti al di sopra della media europea, che è di 45,5%.
Anche sotto il profilo della povertà siamo più indietro rispetto a gran parte dei Paesi Ue. A rischio di povertà e di esclusione sociale in Italia il 26% delle donne e il 22% degli uomini, contro una media europea rispettivamente del 22,7% e del 20,4%.
Rosaria Amato – Anteprima Repubblica 21 ottobre 2023
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