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Parole della domenica, il progetto “Uffizi diffusi” rallentato dalla situazione delle Terme

Parole della domenica, il progetto “Uffizi diffusi” rallentato dalla situazione delle Terme

Uffizi diffusi… qualcosa si muove, ma non ancora per Montecatini. Gli Uffizi “diffusi”, come noto, sono un progetto voluto dall’ex-direttore della galleria degli Uffizi, Eike Schimdt, con lo scopo di delocalizzare il museo e portare alcune delle sue opere (preziose ma chiuse nei magazzini) fuori del capoluogo toscano. Si tratta di un’operazione rivoluzionaria, sia per i turisti che per i cittadini, volta a valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico della Toscana.
Montecatini rientra in questo programma. Inizialmente si era parlato che la scelta della sede poteva ricadere sullo stabilimento termale Excelsior, poi ora il progetto potrebbe essere spostato sullo stabilimento Tamerici, che potrebbe essere acquisito dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia.
Eike Schmidt si era detto pronto a trasferire a Montecatini una serie di opere dei primi del Novecento. Naturalmente tutto l’iter è rallentato dalla situazione di incertezza delle Terme e dei suoi immobili più prestigiosi.
Intanto, c’è chi va più veloce. Le Terme del Corallo di Livorno sono in fase di recupero dall’abbandono durato diversi anni e presto sarà restituito alla città uno dei suoi luoghi più rappresentativi. Ed anche qui dovrebbe finire una sede degli ‘Uffizi diffusi’ che sta contaminando di arte e cultura molte realtà della provincia di Livorno. L’edificio verrà ulteriormente valorizzato dall’abbattimento di un vicino cavalcavia e la relativa costruzione di un sottopasso. Per questo progetto di riqualificazione la Regione Toscana stanzierà 5 milioni di euro.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
.
(a cura di Mauro Lubrani)

La Toscana è sempre più vecchia

Nel 2050 in Toscana ci saranno 1,2 milioni di over 65 (oggi sono 960mila). Raddoppierà il numero di over 80, che da 324 mila passerà a circa 600 mila. Chi si prenderà cura di loro? Se ne parlerà al convegno nazionale promosso da Consorzio Zenit e Fare Comunità in programma martedì e mercoledì 10 e 11 settembre nell’aula magna magna del polo di scienze sociali a Novoli. Il seminario — al quale parteciperanno esponenti delle istituzioni, esponenti del Terzo settore, imprenditori, economisti, psichiatri, giuristi, medici, sociologi, avvocati, giornalisti — ha l’obiettivo di fare incontrare il mondo del Terzo settore, quello della pubblica amministrazione e il mondo della ricerca scientifica per riflettere sul futuro dei servizi agli anziani. «È importante riuscire a trovare soluzioni di sistema — ha detto Valentina Blandi, direttrice del Consorzio Zenit — Oggi l’azione resiliente delle organizzazioni territoriali, in particolare del Terzo settore, è cruciale per rinnovare i servizi agli anziani. Queste organizzazioni sono in grave difficoltà, serve riconoscere il valore della loro presenza, prima che le logiche del profitto prendano il sopravvento».
Jacopo Storni – Corriere Fiorentino, 7 settembre 2024

Sarà l’intelligenza artificiale a decidere se avrete un lavoro

Sempre di più sarà l’intelligenza artificiale a decidere se avrete un lavoro. Le aziende e i datori di lavoro più grandi usano già algoritmi di intelligenza artificiale (Ai) per scegliere chi assumere. Anche in Italia. Come ha spiegato il ricercatore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca Filippo Bordoni in uno studio pubblicato l’anno scorso sulla rivista specializzata Labour & Law Issues, «la quasi totalità delle 500 più grandi imprese statunitensi» si affida già a questo tipo di strumenti per scegliere i futuri dipendenti e anche in Italia «sono già oggi utilizzati da numerosi grandi datori di lavoro nel nostro Paese, e ci si attende una maggiore diffusione nel prossimo futuro». 
L’intelligenza artificiale può essere usata a ogni passaggio della ricerca e selezione del personale, spiega Bordoni: «Dalla ricerca dei candidati alla lettura dei curriculum, dall’esame delle attitudini e delle competenze del candidato ai colloqui, dalla valutazione complessiva su quali candidati siano i più adatti al controllo delle referenze che hanno prodotto». Gli uffici risorse umane possono già dare in pasto all’Ai migliaia di cv, ma anche decine o addirittura centinaia di videointerviste con i candidati a una posizione lavorativa e chiedere al sistema di consigliare una rosa di candidati «migliori» e poi decidere di valutare solo quelli. Tutti gli altri non verranno mai presi in considerazione da una persona in carne e ossa. Senza che sappiano perché. Visto anche che spesso le aziende comprano questi strumenti di selezione da ditte specializzate senza averli creati autonomamente. Bordoni lo spiega nel linguaggio asettico della ricerca: «Tale esclusione avviene sulla base di un algoritmo di cui il candidato non conosce il funzionamento, o nel caso più estremo ignora del tutto l’esistenza».
Quali possono essere questi fattori lo dimostra una storia vissuta in prima persona dal giornalista tecnologico del New York Times Kevin Roose. «Ho un problema: non piaccio ai chatbot di intelligenza artificiale.
Elena Tebano – Corriere della Sera, 5 settembre 2024

Creazione e meraviglia: la natura in mostra

Fino al 7 gennaio Palazzo Medici Riccardi a Firenze ospita la mostra E fu sera e fu mattina. La natura negli scatti di Valter Bernardeschi che esplora la bellezza e la fragilità della natura attraverso l’obiettivo del fotografo Valter Bernardeschi (1958). Partendo dalle parole di Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’, Bernardeschi elabora una sua personalissima riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura (qui sopra: «Davide e Golia», Tanzania, 2010), esplorando temi come la creazione, la trasformazione e la bellezza eterna del mondo naturale. Gli scatti del fotografo toscano, già vincitore del Wildlife Photographer of the Year del Natural History Museum di Londra, catturano l’essenza della vita sulla Terra, invitando i visitatori a riflettere sul loro rapporto con l’ambiente e a riscoprire la meraviglia e il mistero che il nostro pianeta offre.
La Lettura / Corriere della Sera, 6 settembre 2024

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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