Parole della domenica, il nuovo sindaco si prepara ad affrontare i molti problemi della città
La parentesi elettorale si è conclusa con due successi al fotofinish: il neo-sindaco Claudio Del Rosso ha superato al primo turno Edoardo Fanucci per dieci voti e nel ballottaggio ha battuto il sindaco uscente Luca Baroncini per soli otto consensi in più.
Ora dalla fase dei festeggiamenti si passa inevitabilmente all’impostazione dell’attività vera e propria, dopo che Del Rosso avrà composto la sua squadra di assessori.
Le scadenze importanti sono dietro l’angolo: martedì 16 luglio scade infatti il termine per la presentazione delle offerte, non inferiori a 42 milioni di euro, per l’acquisto dei beni strategici delle Terme, nell’ambito della procedura del concordato preventivo in continuità.
Si tratta di una data importante, da cui dipendono il futuro dell’intera città e naturalmente le prime mosse di Del Rosso, che dovrebbe incontrare presto il commissario giudiziale Alessandro Torcini, il liquidatore Enrico Terzani, l’attuale amministratore Luca Quercioli e la Regione, socio di maggioranza dell’azienda.
Intanto, nei giorni scorsi Del Rosso ha incontrato il suo predecessore Luca Baroncini per un simbolico passaggio delle consegne e per uno scambio di impressioni. E’ stato anche un bel segnale per stemperare il clima acceso della campagna elettorale.
Buon lavoro al sindaco, alla sua giunta non appena sarà insediata e naturalmente a tutti i membri del Consiglio.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Aumentano le vittime a causa del caldo
Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel mondo ci sono ogni anno più vittime a causa del caldo che per qualsiasi altro evento meteo estremo, inondazioni, uragani e simili. In questi giorni, mentre l’Italia oscilla fra nubifragi al Nord e allarme afa/siccità al Sud, i focolai di calore bollente fanno strage dall’India all’Arizona passando per la Mecca, in Arabia Saudita. E l’allarme per l’aumento insopportabile delle temperature cresce in Canada come nella Parigi che si avvicina alle Olimpiadi di fine luglio.
Certo, proiezioni oltre i dieci giorni sono sempre una scommessa, ma per il nostro Paese ora le previsioni più accreditate per l’estate temono un bis del super-hot 2023, anche più accentuato di 1°-2° C di media. Il calore estremo, insomma, è la minaccia con cui governi e amministratori locali fanno e dovranno fare i conti nell’immediato e nel futuro.
Edoardo Vigna – Corriere della Sera / Clima e ambiente, 26 giugno 2024
L’orrenda morte del bracciante indiano
Se non fosse morto a 31 anni perché un macchinario gli ha staccato un braccio ed è rimasto senza soccorsi, oggi Satnam Singh sarebbe ancora a lavorare nei campi dell’Agro Pontino. Di schiavi come lui nei campi, asiatici e africani, ce ne sono tra i 5mila e gli 8mila solo nella provincia di Latina, 200mila in tutta Italia. Ma non sono i soli: ci sono gli schiavi cinesi, nei capannoni di Prato e in quelli tra Milano e Bergamo, quelli sudamericani nei grandi poli della logistica, tra Piacenza e Pavia, o quelli in bicicletta che consegnano pasti in tutte le città italiane. Ci siamo accorti di Singh una volta che è morto così tragicamente. Molti altri schiavi li vediamo, ma non li notiamo: ci siamo abituati. Lo sfruttamento della disperazione che arriva qui da tutto il mondo è ormai integrato in molti ambiti dell’attività economica in Italia. È giusto interrogarsi sulle leggi che abbiamo e sui controlli delle nostre forze dell’ordine, è indispensabile essere esigenti con le grandi aziende dell’alimentare, del commercio e della distribuzione. Ma come consumatori abbiamo ancora un grande potere, come argomenta qui Pietro Saccò. Quando scegliamo un negoziante e un prodotto piuttosto che altri stiamo contribuendo a decidere quale modello di economia e di società vogliamo. È laborioso: occorre leggere le etichette, informarsi sulle storie delle imprese, fare uno sforzo per impiegare senso critico e ragionevolezza. È anche costoso, perché i lavoratori in regola costano di più degli schiavi e il rispetto dell’ambiente comporta le sue spese. Ma un po’ di impegno dobbiamo metterlo anche noi, se vogliamo ridurre il rischio di trovarci nel piatto un melone raccolto dal povero Singh e se vogliamo fare in modo che quegli schiavi non siano anche nostri.
Pietro Sacco – Avvenire del 29 giugno 2024
Possiamo fare a meno della musica?
Proviamo a porci una domanda: possiamo fare a meno della Musica? Certo, come ogni piacere e abitudine anche la Musica è capace di creare dipendenza, chi la considera un piacere irrinunciabile o una compagna per la vita non può che rispondere “no!”. Ma non è questo che intendevo. Perciò traduco: è realistico immaginare che sul nostro Pianeta possa esserci solo silenzio? Il silenzio è la pausa tra un suono e l’altro, quindi è parte del suono. E il suono è la concreta manifestazione della vita. Due palle da biliardo che si scontrano, il vento tra le foglie, una rana che gracida, il tuono dopo il lampo, il suono di uno starnuto, di una risata o di un pianto, sono manifestazione della vita della Natura e dell’uomo: che ne è parte integrante anche se ha una voglia matta di distaccarsene, di creare una sua copia della natura. Ma il modello anche se virtuale, rimane sempre lei, la Natura. Anche quando inventiamo cose che in natura non esistono, coccodrilli con le ali, gatti con pinne di delfino.
Per ricordarci con precisione chi siamo davvero, quali sono le nostre reali facoltà fisiche, mentali, emotive, immaginative, spirituali, abbiamo creato non solo la scienza ma le arti. Soprattutto abbiamo codificato la Musica. Che prima di essere uno strumento di svago, è un codice per la comunicazione affettiva.
Franco Mussida – Corriere della Sera/Buone notizie, 24 giugno 2024
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