Parole della domenica, il Caffè del Tettuccio entra tra i “Locali storici d’Italia”, rinasce il Salone delle feste del Kursaal
Ci sono notizie che scaldano il cuore e che fanno pensare che per Montecatini possa esserci un futuro all’altezza della sua fama. Questa settimana addirittura le notizie belle sono due: il Caffè Storico del Tettuccio è stato inserito nell’Associazione dei “Locali storici d’Italia”, con sede a Milano. Si tratta di un’Associazione Culturale che si prefigge, attraverso iniziative editoriali, culturali e turistiche, di promuovere l’organizzazione di riunioni, convegni e manifestazioni, la pubblicazione di guide, materiale storico, letterario e turistico, per la valorizzazione e la tutela degli antichi locali – alberghi, caffè, ristoranti… – che abbiano almeno settanta anni di vita e acquisito fama e rinomanza storica attraverso avvenimenti e personaggi. L’Associazione ha il patrocinio del Ministero della Cultura (MIC).
‘idea è partita da Gianluca Fiorini, che l’ha portata avanti con la collaborazione di Renzo Borelli e di Massimo Guidi e Roberto Pinochi. Dopo pochi giorni la conferma: il Caffè Storico Tettuccio è stato ammesso a far parte dei “Locali storici d’Italia”.
L’altra notizia positiva riguarda l’annuncio del recupero del Salone delle feste del Kursaal, anche questo un atto d’amore verso la città. Gli storici locali diventeranno la sede di importanti esposizioni, a livello nazionale internazionale, dedicata ai progetti e agli arredi di interior design. Dopo oltre quarant’anni, Montecatini potrà tornare a riappropriarsi di uno dei suoi beni più preziosi. È questo l’ambizioso progetto di Over, la società dei fratelli Sergio e Gennaro Miele, che un anno e mezzo fa ha acquistato il salone delle feste del Kursaal dalla Monaco. E, adesso, grazie a una collaborazione avviata con la facoltà di architettura di Firenze, i due imprenditori puntano a realizzare un progetto nel pieno rispetto dell’identità storico e culturale del Salone.
L’obiettivo è quello di sistemare gli esterni, il salone principale e la terrazza adiacente (mille metri quadrati ciascuno) per farli tornare esattamente quelli del 1907.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Tutti i mondi di Lucca con i Comics & Games
La community di appassionati è pronta. Lucca sta per trasformarsi ancora una volta nella capitale del fumetto, dei giochi e dei videogiochi, della narrativa fantasy, di anime, cinema e serie tv. I cosplayer si preparano a colorare la città, dentro e fuori le mura: con i loro costumi porteranno a Lucca i personaggi di infiniti mondi di fantasia.
Da mercoledì 30 ottobre a domenica 3 novembre arriva l’edizione 2024 di Lucca Comics & Games (LC&G).Un’edizione che si svolge nel segno di Giacomo Puccini e della contaminazione tra arti diverse. Titolo: The Butterfly Effect, celebrazione del potere trasformativo delle arti. Un richiamo alla Madama Butterfly del grande compositore lucchese, morto il 29 novembre del 1924, cento anni fa. Ma anche all’effetto farfalla, corollario della teoria del caos che studia il modo in cui piccoli cambiamenti possono portare a grandi conseguenze.
Cecilia Bressanelli – Corriere della Sera / La Lettura, 26 ottobre 2024
Le culle rimangono vuote: tredicimila nascite in meno
Quando in televisione trionfavano i fagioli di Raffaella Carrà
Ricordo che Raffaella Carrà in tv faceva indovinare quanti fagioli ci fossero in un vaso. Era la metà degli anni Ottanta, e quella era un’Italia più ingenua e semplice, ma terribilmente più bella. Oggi invece in televisione ci vanno per contare i propri amori e tradimenti. Troppe trasmissionistanno lì a raccontare di un mondo dove due si sbattono in faccia segreti intimi, vizi e cattiverie solo per farli conoscere a milioni di persone incollate al video, come se fosse la cosa più normale. Ecco, non so a voi, ma a me un mondo del genere fa una tristezza bestiale. E mi indigna che qualcuno voglia farci credere che esista. Non so se quelli sono veri o li pagano per sembrarlo. Ma se tutto diventa show, e anche le pieghe più private passano dall’altra parte, e nemmeno confezionate come storie ma come vita vera, si scollano i cervelli, si fabbrica il vuoto pneumatico, si sgonfiano gli istanti, si disintegra il senso. Milioni di persone a bersi quel modo di amarsi, di lasciarsi e di riprendersi, sono troppe, sono inaccettabili. E questo non è normale affatto. Mi permetto di pensare che quelli sono marziani, non c’entrano niente con noi. E che questa non è televisione, ma orrenda fantascienza. La vita vera, almeno provvisoriamente, è ancora un’altra cosa. I fagioli della Carrà comunque alla fine erano 10.944. E saperlo è più confortante di qualunque finto amore sbandierato.
Alberto Caprotti – Avvenire del 23 ottobre 2024