Parole della domenica, dopo l’anno di Chini pensiamo a quello dedicato a Puccini
E’ ancora in corso l’anno di Galileo Chini a 150 dalla nascita e già si pensa al prossimo che sarà inevitabilmente incentrato su Giacomo Puccini nel centenario della morte. Montecatini ha dedicato al primo una bella mostra e sicuramente si muoverà attivamente per organizzare eventi di vario tipo per celebrare nel migliore dei modi il musicista lucchese.
Puccini, sulla scia di un grande personaggio come Giuseppe Verdi, era di casa a Montecatini, anche se non aveva bisogno di prenotare una stanza in un albergo. Arrivava con la sua auto, lui che fu un pioniere delle quattro ruote, per incontrare Verdi, Ricordi o altri colleghi, cantanti e direttori d’orchestra. Basti pensare che appena un mese prima della sua morte, avvenuta il 29 novembre 1924 a Bruxelles, si incontrò al Grand Hotel La Pace con Toscanini e Forzano per mettere a punto la prima di Turandot. Le loro firme rimangono sull’albo d’oro dell’albergo.
Sul viale Verdi, nelle vicinanze del Municipio, oggi troviamo una statua di Puccini seduto su una panchina, come se stesse ammirando il passeggio dei turisti. In tanti si siedono al suo fianco per scattare una foto ricordo.
Quindi, crediamo che sarà un’occasione utilissima per celebrare in chiave culturale ma soprattutto turistica questo anniversario. L’esempio lo offre l’Associazione Amici della musica di Montecatini che proprio oggi offre all’hotel Adua & Regina di Saba il consueto incontro (come da ultra quarantennale tradizione) per gli auguri natalizi con il concerto che quest’anno avrà come protagonisti alcuni personaggi pucciniani con special guest Maria Callas (cento anni dalla nascita). L’Associazione ha pensato a un pranzo musicale brillante e gustoso, ricco di sorprese, con la partecipazione in costume degli stessi personaggi.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Siamo sempre più vecchi, impauriti e rassegnati
Ciechi di fronte ai presagi, inerti, sonnambuli. Siamo preda di «ipertrofia emotiva». Abbiamo paura di tutto: del clima impazzito, dei migranti, del terrorismo, del futuro. Tutto è emergenza, anche perché la politica e i media ci spingono in questa direzione. E se tutto è emergenza, alla fine, nulla lo è veramente e tutto rimane fermo, immobile. Nel 2050 quattro milioni e mezzo di italiani se ne saranno andati e ci saranno otto milioni di persone in età attiva di meno. Siamo vecchi e non facciamo più figli: nel 2040 le coppie con figli diminuiranno fino a rappresentare il 25,8% del totale.
È l’immagine che fornisce la nuova indagine del Censis. Descrive un Paese in uno stato di salute decisamente precario.
C’è da averne paura? No, altrimenti si ricade esattamente nello stesso stato di ipertrofia emotiva che denuncia il rapporto. C’è da cambiare direzione, c’è da avere un po’ più di fiducia nel futuro, e nel presente, e magari bisognerebbe cominciare a far qualcosa perché le cose cambino.
Corriere della Sera (Prima ora) – 2 dicembre
In 7 giorni 3.245 contagi Covid, calano le vaccinazioni
Il coronavirus ricomincia a galoppare: in Toscana, negli ultimi 7 giorni ci sono stati 3.245 nuovi casi di contagio, il dato più alto dallo scorso maggio, ovvero da quando la Regione ha iniziato a diramare bollettini settimanali. Sono numeri che sottovalutano il dato reale (in pochissimi fanno il tampone), ma che ha un riscontro molto importante sugli ospedali, dove invece il test ai pazienti viene fatto regolarmente: i pazienti Covid in Toscana sono ora 541, 142 in più in una settimana, con un aumento di quasi il 36 per cento. Sono invece 22 (4 in più) quelli nelle terapie intensive. Se le nuove varianti hanno uno scarso impatto sui giovani sani, rispetto alle prime ondate della pandemia, continuano invece a colpire duramente le persone fragili, in particolare se molto anziane: sono ben 36 i decessi Covid nell’ultima settimana, con un’età media dei morti superiore agli 84 anni. Diventano così 12.246 le vittime toscane dall’inizio della pandemia. In questo quadro, i vaccinati sono pochi: per quanto la Toscana abbia la migliore performance d’Italia, all’ultima campagna hanno finora aderito solo 210 mila persone, poco più del 5% della popolazione. E il trend è in calo.
Corriere Fiorentino – 8 dicembre 2023
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