Parole della domenica, disservizi alle Terme aspettando la Croce Rossa
L’allarme è stato lanciato da Federalberghi Apam, in attesa che entri in funzione la gestione delle Terme affidata alla Croce Rossa: “Inefficienze e assenza di servizi alle Terme: a rischio c’è la continuità aziendale”. E’ quanto Federalberghi Apam ha segnalato in una lettera inviata all’amministratore della società Alessandro Michelotti, ai soci Comune e Regione, al commissario giudiziale e alla Croce Rossa Italiana.
Le problematiche in corso – come ha evidenziato il presidente dell’associazione Carlo Bartolini nella lettera – evidenziano inefficienze e addirittura mancati servizi all’utenza. “L’aspetto più preoccupante – afferma Federalberghi Apam – resta la vera difficoltà per la clientela di trovare una interlocuzione con la società di viale Verdi. Questo elemento, tenuto conto del ruolo delle Terme nell’ambito turistico, si ripercuote anche sui flussi alberghieri, in quanto i potenziali utenti degli stabilimenti, dissuasi dalla difficoltà nella prenotazione delle prestazioni termali, non fissano neanche le camere”.
Senza dimenticare che i creditori delle Terme devono ancora pronunciarsi sulla richiesta di concordato e, quindi, la situazione resta molto incerta.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura e auguri di una Pasqua serena a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Intanto Salsomaggiore prepara il rilancio
Salsomaggiore si prepara a festeggiare i cent’anni delle Terme Berzieri, simbolo mondiale del termalismo e dell’Art Déco, con un accostamento coraggioso di arte e di cantieri, per trasformare l’anniversario nella data spartiacque tra la passata gestione pubblica fallimentare e una seconda vita affidata al sodalizio tra Cassa depositi e prestiti (che nel 2021, dopo cinque anni di concordato, ha rilevato gli asset per 10,25 milioni di euro) e i privati di QC Terme, il gruppo italiano Quadrio Curzio leader nel settore benessere, che avrà la concessione ventennale della struttura, una volta terminati i lavori di riqualificazione (altri 15 milioni di euro).
Il complesso termale sull’Appennino parmense fu inaugurato il 27 maggio del 1923 e divenne subito un richiamo mondiale, non solo per le acque salsobromoiodiche ma in virtù della meraviglia artistica compiuta da Galileo Chini, pittore, decoratore e ceramista fiorentino, demiurgo dell’Art Déco di cui ricorre quest’anno il 150° anniversario dalla nascita. A lui è dedicata la mostra salsese «Galileo Chini. Oro ed Oriente. Alchimie decorative per Le più belle Terme del mondo», che dal 26 maggio al 24 settembre 2023 unirà all’insegna dell’Art Déco quattro punti chiave della città.
«Apriremo al pubblico il salone centrale delle Terme Berzieri, chiuse oramai da un anno. L’intervento di ristrutturazione è appena partito e l’obiettivo è inaugurare entro il 2025 un centro benessere di calibro internazionale», spiega il sindaco di Salsomaggiore Terme, Filippo Fritelli.
Ilaria Vesentini – Il Sole 24ore, 25 aprile 2023
La Resistenza non è ancora finita
Settantotto anni fa fu Liberazione. Dal nazifascismo e dai massacri bellici, non dalle ingiustizie, dalle sofferenze e dai conflitti che sono inesorabile parte della vita degli uomini e delle donne e mobilitano la coscienza, la fede, l’impegno e la speranza di chi non si rassegna a esse e a essi. E ancora e sempre resiste.
Ha impressionato lo sforzo per fare piccolo e mediocre questo 25 Aprile, imprigionandolo in una rete di affermazionie polemiche sconclusionate e persino avventate. Il 25 Aprile è quel che è: vittoria della democrazia, radice della nostra Repubblica, e senza la Liberazione non saremmo il popolo e l’Italia che siamo. Non un Paese perfetto e non il migliore tra tutti, e però nostro, per davvero di tutti noi, non più e non solo di un ducepadrone e del suo nero regime. Sì, ha impressionato questa piccineria assurda. Ma soprattutto ha impressionato che chi regge il timone dell’Italia e ne incarna e custodisce pro-tempore le Istituzioni non abbia mostrato sinora di vedere che cosa il 25 Aprile, liberazione dalla guerra, dice agli italiani nel tempo che viviamo e nel quale i grandi e i piccoli del mondo stanno di nuovo correndo alle armi. I dati del Rapporto Sipri appena pubblicato confermano l’escalation continua, cominciata prima della nuova tragica fase della guerra in Ucraina e da questa rafforzata. Noi europei nel 2022 siamo arrivati a spendere per i nostri apparati bellici più di quanto spendessimo alla vigilia della caduta del Muro di Berlino: circa 345 miliardi di dollari. È questo il domani che vogliamo per noi e per i nostri figli e le nostre figlie, per l’umanità di cui siamo parte? È questa la fedeltà di cui siamo capaci nella costruzione di pace alla quale ci chiama Cristo, principe della pace? Nessuno è troppo piccolo e nessuno deve sentirsi solo di fronte alla logica, agli affari e alla pratica della guerra, «mostro grande che picchia forte sulla povera innocenza della gente», come cantava con accorata forza e bellezza Mercedes Sosa. La Resistenza non è finita. È difficile, ma più che mai necessaria: liberiamoci dalle armi.
Marco Tarquinio, Avvenire, 25 aprile 2023
Leggi “Le parole della domenica” 158
Leggi “Le parole della domenica” 157
Leggi “Le parole della domenica” 156
Leggi “Le parole della domenica” 155
Leggi “Le parole della domenica” 154
Leggi “Le parole della domenica” 153
Leggi “Le parole della domenica” 152
Leggi “Le parole della domenica” 151
Leggi “Le parole della domenica” 150
Leggi “Le parole della domenica” 149
Leggi “Le parole della domenica” 148
Leggi “Le parole della domenica” 147
Leggi “Le parole della domenica” 146
Leggi “Le parole della domenica” 145
Leggi “Le parole della domenica” 144
Leggi “Le parole della domenica” 143
Leggi “Le parole della domenica” 142
Leggi “Le parole della domenica” 141
Leggi “Le parole della domenica” 140
Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi