Parole della domenica, cresce l’interesse per l’acquisto di ex-alberghi da tempo chiusi
Sarà perché i prezzi sono stracciati, sarà perché si tratta di immobili di pregio, ma una cosa è certa: ci sono investitori interessati a fare acquisti di una certa importanza a Montecatini. Una società della Valdinievole, ad esempio, ha acquistato all’asta l’ex Hotel Corona d’Italia, situato all’inizio di viale Verdi, nel tratto che si affaccia su piazza del Popolo. Ora sembra che ci sia interesse per l’hotel Astoria, incastonato nel verde del parco termale proprio a due passi dallo stabilimento termale Tettuccio.
A fine 2013, cioè diversi anni dopo la chiusura totale dell’attività alberghiera, la precedente proprietà dell’ex Hotel Corona d’Italia aveva chiesto lo svincolo dall’utilizzo alberghiero per realizzare undici appartamenti di lusso su quattro piani.
A settembre del 2014, durante il secondo mandato dell’amministrazione guidata da Giuseppe Bellandi, il Comune pubblicò un bando per gli svincoli degli alberghi, con l’obiettivo di facilitare la ristrutturazione di strutture di questo genere. La proprietà dell’ex Hotel Corona d’Italia partecipò e ottenne il via libera per i lavori di ristrutturazione, che non sono mai partiti. Adesso, anche la nuova proprietà sembrerebbe interessata a realizzare appartamenti.
Sul viale Verdi lo shopping è in corso: un’abitazione privata è stata venduta a un noto professionista montecatinese e una società ha avviato contatti per l’acquisto del Select Hotel Petrolini, altro albergo chiuso da molti anni.
Quindi, se ci sono molte persone interessate agli immobili di Montecatini, come di recente ha dimostrato l’architetto Oreste Ruggiero nuovo proprietario dell’ex cinema Adriano in via San Martino. Vuol dire che si vede un po’ di luce in fondo al tunnel della crisi?
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Declino delle nascite in Europa
Nei giorni scorsi la quarta edizione degli Stati generali della natalità, che si sono tenuti a Roma, ha riacceso l’attenzione sul declino delle nascite in Italia e sulle soluzioni per contrastarle. È un andamento che non caratterizza solo il nostro Paese. L’Italia ha un tasso di fecondità di 1,24 bambini per donna, il terzo più basso nell’Unione europea. Peggio di noi ci sono Malta (1,08 nascite per donna) e Spagna (1,16). Secondo i dati Eurostat pubblicati nel marzo scorso, riferiti al 2022, la Francia ha registrato la più alta fecondità totale nell’Ue con 1,79 nati per donna, seguita da Romania (1,71), Bulgaria (1,65) e Repubblica ceca (1,64). In Germania il tasso è 1,46, in Ungheria 1,56. La media Ue è di 1,46. Il numero di bambini nati nell’Ue è in calo dal 2008.
Francesca Basso-Viviana Mazza, Corriere della Sera, 15 maggio 2024
Più grandi e fragili
L’Italia cresce, aumenta l’occupazione, ma la povertà e le diseguaglianze sono da record La Commissione Ue prevede un Pil a +0,9% nel 2025. Pesa il macigno del Superbonus. L’Italia mostra segnali di ripresa e di vitalità economica ma nel Paese le disuguaglianze e la polarizzazione economica, sociale e territoriale tendono ad accentuarsi, e la povertà si allarga. Più di un lavoratore su 10 è a rischio povertà soprattutto donne, giovani e stranieri, più spesso titolari di contratti a termine o part-time. Confermato il declino demografico, persi in 20 anni 3 milioni di giovani. Intervista all’economista Boitani: «Occorre investire su sanità e istruzione». Superbonus, il decreto blinda la stretta con la fiducia. Gentiloni: «Fa bene, è diventato un elemento pericoloso».
Nicola Pini – Avvenire 16 maggio 2024
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