Parole della domenica, cautela della città sulla società in lizza per rilevare le Terme
Cautela. E’ quanto esprimono gli imprenditori turistici montecatinesi di fronte alla manifestazione di interesse all’acquisto delle Terme da parte di un’azienda inglese con sede a Londra, la International Tax Advisor Limited, guidata dal pistoiese Stefano Fabbri. Come noto, questo gruppo è stato l’unico (sui tre che si erano presentati) ad avere avuto diritto ad accedere ai documenti delle Terme per poter presentare, tra meno di un mese, l’ipotetica offerta irrevocabile di acquisto del pacchetto di maggioranza delle quote azionarie. Si parla di una promessa di investimenti per 110 milioni.
Cautela rispetto ai toni di immediata soddisfazione espressi dalle istituzioni, ma anche l’auspicio che la procedura possa concludersi nel migliore dei modi. Tuttavia, si vuole capire bene chi sono i nostri interlocutori e quali possono essere i loro progetti per la città.
Da parte nostra – augurando tutto il bene possibile per il rilancio delle Terme come luoghi di benessere, relax ma anche cura e salute (perché queste sono le affettive potenzialità in gran parte trascurate a Montecatini) – riteniamo che la cessione della proprietà certifichi di fatto il fallimento della politica.
Il tracollo è avvenuto in poco più di venti anni: il sindaco Corrado Messeri ricevette la metà della proprietà termale dallo Stato (l’altra metà fu affidata alla Regione) vicino alla scadenza del suo mandato e la decisione fu accolta con grande entusiasmo. Lo Stato passò questo immenso tesoro nelle mani degli Enti locali e oggi dobbiamo pensare che fu un errore enorme.
Invitiamo pertanto a rileggere la rubrica “Parole della domenica” del 18 luglio scorso, dove esprimevamo forti perplessità su questa alzata di bandiera bianca.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica
(a cura di Mauro Lubrani)
Addio Sileno, personaggio poliedrico
Lo hanno ricordato in tutti i modi possibili. Sì, perché Sileno Lavorini, che ci ha lasciato da pochi giorni, aveva una vita intensa e ricca con tante persone, oltre ai suoi cari, che lo hanno conosciuto, apprezzato e gli hanno voluto bene.
Lo hanno ricordato come musicista, come poeta e ideatore-organizzatore del concorso di poesia “Coluccio Salutati”, come autore di canzoni anche per il Carnevale di Viareggio e come inventore di giochi originali. Un personaggio poliedrico la cui morte ha provocato dolore a Borgo a Buggiano e nel resto della Valdinievole. Su Facebook è stato attivo fino al 25 settembre con i suoi pungenti “Strapunti di vista”.
Il sindaco di Borgo a Buggiano Daniele Bettarini ha scritto: “Purtroppo ci ha prematuramente lasciato Sileno Lavorini, Uomo di cultura, poeta e compositore oltre che gran brava Persona. Ideatore e organizzatore del “Premio Internazionale di Poesia C. Salutati” che in passato si teneva a Borgo a Buggiano. Perdiamo un Concittadino che ha dato molto alla nostra comunità”.
Ma il ricordo più bello è stato sicuramente quello del nipote Matteo: “Caro nonno, sai benissimo quello che sei stato per me. Il mio esempio in tutto e per tutto. Un nonno che tutti vorrebbero avere. Mi hai fatto sempre stare con il sorriso. Ogni momento che ho passato con te è stato unico. Non mi scorderò mai tutte le risate che mi hai fatto fare. Non mi scorderò mai tutte le volte che avevo bisogno ci sei sempre stato. E sopratutto non mi scorderò mai di quando mi portavi e mi venivi a riprendere allo stadio. Ogni volta che entrerò in uno stadio ti penserò. Per la persona che sono sia a livello personale che calcistico è sopratutto grazie a te. Tutto questo grazie a tutti quei momenti che abbiamo passato insieme. Il difficile viene ora, la tua mancanza si farà sentire. Sarà difficile scordarsi di tutti i momenti che abbiamo passato insieme. Da oggi non mi arriverà più un tuo messaggio come facevi tutti i giorni, che anche se si era a 1400km di distanza mi facevi sentire sempre vicino a te. Sono tornato per darti l’ultimo saluto. E sarà difficile arrivare a casa, svegliarsi la mattina e non vederti. In tutto questo ti prometto che ogni giorno che passerà avrò sempre il sorriso e che ogni cosa che farò non mollerò. E come dicevi te: chi si ferma è perduto”.
Quando le parole parlano…
“Nella preghiera, come nella poesia, ci volgiamo verso le parole, non per usarle come segni di oggetti, ma per percepire le cose alla luce delle parole. Nel parlare di tutti i giorni, siamo noi che di solito pronunciamo le parole, ma le parole sono mute. Nella poesia, nella preghiera, le parole parlano. (…) Iniziare a pregare è confrontarsi con la parola, affrontare la sua dignità, la sua singolarità, e avvertire l’energia che essa potenzialmente racchiude. Ed è la forza spirituale dell’uomo in preghiera a rendere manifesto quel che è latente nel testo. Il carattere dell’atto di preghiera dipende dal mutuo rapporto fra persona e parola. (…) Quando il cuore, cooperando con le energie della fede contro ansie e tumulti, riesce a mantenere viva la calma interiore, allora sentiamo come possono essere grandi e dolci le parole. Forza e gloria vengono dal loro suono. Esse addolciscono le asperità della paura e distendono le ali della speranza.” (Abraham Joshua Heschel – L’uomo alla ricerca di Dio)
Fra Federico Russo – post su Facebook del 16 ottobre 2021
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