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Marilyn Monroe, la stella che non brillò mai a Montecatini

Marilyn Monroe, la stella che non brillò mai a Montecatini

Nell’albo d’oro dei grandi personaggi che hanno frequentato Montecatini manca un solo nome: quello di Marilyn Monroe. Il suo arrivo fu più volte annunciato e a lungo atteso per aggiungere al prestigio della città e al legame con i grandi divi di Hollywood quell’unico tassello che ancora mancava. Il filo che l’avrebbe dovuta condurre alle Terme per un periodo in piena serenità e benessere era quello di Anita Loos, la scrittrice e sceneggiatrice, autrice tra l’altro del romanzo Gli uomini preferiscono le bionde. Il libro, da cui fu tratto il film proprio da Marilyn, era stato terminato dalla sua autrice (Anita Loos) nel 1952, durante il suo soggiorno a Montecatini al grand hotel La Pace.
Anita fu considerata, a ragione, l’ambasciatrice di Montecatini in America: fu lei a far venire alle Terme personaggi come Spencer Tracy, Audrey Hepburn, Truman Capote, Paulette Gottard e tanti altri. Sul libro degli ospiti del grand hotel La Pace lasciò scritto: «Qui si trova tutto ciò che è piacevole nella vita: sole, bellezza, ospitalità ed eleganza».
Ma anche Anita non fu capace di organizzare una vacanza di relax alla splendida Marilyn. Le riuscì più facile far venire, nel 1957, Joe di Maggio, il grande mito del baseball che era stato il secondo marito di Marilyn e forse l’unico vero amore della sua vita.
Il campione venne per partecipare al convegno «Uomini e paesi», ma il suo obiettivo principale era quello di incontrarsi con Anita Loos per farsi aiutare a tornare insieme a Marilyn. A distanza di tre anni dal divorzio e nonostante che lei si fosse risposata con lo scrittore e sceneggiatore Arthur Miller, non riusciva a dimenticarla.
Il loro amore fu un vero e proprio colpo di fulmine. Si incontrarono ad una cena e nel giro di poco tempo ci fu il matrimonio (14 gennaio 1954), che però durò solo nove mesi. Joe (nella foto la coppia insieme a Cary Grant) era innamoratissimo, ma estremamente geloso di chiunque attirasse l’attenzione di Marilyn e ribolliva d’ira dietro la sua immagine di leggenda del baseball. E’ rimasta celebre la sua sfuriata pubblica, mentre veniva girato il film Quando la moglie è in vacanza, sempre scritto da Anita Loos. Durante la famosa scena della gonna sollevata dal vento sulla grata della metropolitana di New York, girata davanti ad una folla enorme, Joe non riuscì a trattenere la sua gelosia ed esplose. L’incompatibilità di carattere, acuita proprio dal film di Billy Wilder, ebbe il sopravvento e il divorzio fu inevitabile. Gli amici dissero: «Si amavano, ma semplicemente non si sarebbero dovuti sposare…».
Durante il successivo matrimonio con Arthur Miller (celebrato il 29 giugno 1956 in forma civile e il 1 luglio con cerimonia ebraica), che è scomparso l’11 febbraio 2005 ad 89 anni, Marilyn più volte pensò con rimpianto alla felicità perduta con Joe. L’unione con lo scrittore, infatti, fu tormentata e burrascosa, tanto che nel 1961 ci fu il divorzio.
Spesso trapelava la notizia che Marilyn e Joe si erano riappacificati.
L’occasione più vicina per l’arrivo a Montecatini di Marilyn fu nell’estate 1956 (anno del matrimonio con Miller), quando andò a Londra per girare il film Il principe e la ballerinacon Laurence Oliver, ma l’opportunità sfumò ancora una volta.
60 anni fa, il 5 agosto 1962, la grande Marilyn uscì definitivamente di scena e il suo ultimo pensiero fu per Joe: prima di togliersi la vita con un’overdose di medicinali (o di essere uccisa dalla mafia come vuole un’altra ipotesi per un avvertimento ai fratelli Kennedy, il presidente John e il ministro della giustizia Robert, che da tempo erano suoi amanti) fece una telefonata proprio al figlio del suo ex-marito, Joe Di Maggio jr ,e lasciò una lettera sul suo comodino indirizzata al campione. Ai funerali di Marilyn l’ex-campione era presente, unico tra le persone che erano state particolarmente care all’attrice. Amava le stampe coloratissime di Emilio Pucci, tanto da essere stata sepolta con un abito menta della griffe fiorentina.
Di fronte alla morte, a sua volta, anche l’ultimo pensiero di Joe fu per la donna della sua vita: malgrado fossero passati quasi cinquant’anni dal suo romanzo d’amore con Marilyn. “Finalmente la rivedrò”, furono state le sue ultime parole l’8 marzo del ’99, sussurrate al suo avvocato e amico di lunga data, Morris Engelberg.
Oggi, a distanza di tanti anni, il mito di Marilyn rimane immutato. A Montecatini invece resta il rimpianto che la sua stella non abbia mai brillato in questo spicchio di cielo.

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