La protesta della città unita a Firenze per salvare le Terme. In 300 per chiedere che la Regione mantenga le promesse e acquisti il Tettuccio
Lunedì 10 Febbraio sarà ricordato a lungo tra coloro che hanno a cuore il futuro della città. A Firenze, infatti, c’è stata la “carica” di trecento montecatinesi (imprenditori e non) per protestare contro la Regione per il suo scarso interesse a salvare le sorti delle Terme, ormai in piena crisi da anni, e di riflesso le sorti dell’economia della città.
A incontrare i manifestanti, è arrivata l’assessore regionale Federica Fratoni che, nei giorni scorsi, aveva annunciato la proposta di acquisto del Tettuccio da parte della stessa Regione al prezzo di 11,5 milioni di euro. Da parte dei manifestanti, la richiesta che queste parole si traducano in un impegno scritto prima possibile, visto che il tempo stringe: entro il 31 marzo la Regione sarebbe tenuta a chiedere la liquidazione della società che gestisce le Terme, che conta circa 30 milioni di debiti.
Nei giorni precedenti, l’ex-vicesindaco Ennio Rucco aveva postato su Facebook un intervento, in cui evidenziava una possibile soluzione per le Terme con l’acquisto del Tettuccio da parte della Regione. Ecco cosa scrive:
“Per le Terme abbiamo lottato, combattuto e sofferto tanto. Abbiamo evitato il disastro di un fallimento, ma per mettere un punto e ripartire liberi dai debiti verso una nuova epoca serviva una scossa forte, che purtroppo si è fatta attendere per troppi anni. E non intendo trattenermi sui motivi e sulle responsabilità.
Perché abbiamo il dovere di guardare avanti.
Non ci siamo mai fermati, nemmeno dopo aver perso le elezioni. Anzi, abbiamo lavorato come se fossimo al governo della Città. E dopo mesi di lavoro siamo riusciti a far passare la nostra linea in Regione, paradossalmente stando all’opposizione in Comune: estinguere i debiti grazie a interventi sul patrimonio, tornando così padroni del nostro destino. L’acquisto del Tettuccio da parte della Regione comunicato insieme all’Assessore Fratoni, che sta coordinando l’operazione, rappresenta il più grande investimento nella storia della Città. Questo ci permetterà di liberarci dalle ipoteche e dare il via a quella completa riorganizzazione dell’offerta cittadina che avevamo tracciato nel programma amministrativo. Il pubblico gestisca con una società sana e in attivo Redi (servizi curativi e di riabilitazione),Tettuccio (cura idropinica, cultura e intrattenimento) e Palazzina Regia (Polo museale e culturale). Il privato, in affitto o in proprietà, potrà dedicarsi alle altre offerte, partendo dal benessere e dalle piscine termali con il progetto Leopoldine. Più attori protagonisti all’interno di una visione di sistema Città, che ambisce a diventare patrimonio dell’UNESCO. Il percorso che abbiamo davanti è lungo e difficile ma non era affatto scontato avere un futuro.
Non ci interessano le piaggerie e le medaglie al merito, la Città ha patito troppo. Ci interessa Montecatini TERME, ci interessa uscire da decenni di destino avverso e andremo comunque a dirlo Lunedì 10 a Firenze”.
Questo il commento del sindaco Luca Baroncini alla notizia del possibile acquisto del principale stabilimento della città da parte della Regione: “Forse una buona notizia per le Terme: la Regione avrebbe deciso. Aspettiamo ad esultare perché la partita inizia adesso e un pochino di prudenza non fa male e ci aiuta a non mollare la presa. Lo scorso autunno l’amministrazione comunale non accettò il piano di risanamento solo liquidatorio inizialmente proposto dal socio Regione, che avrebbe chiuso la questione anzitempo in maniera svantaggiosa per la città. Col senno di poi una scelta coraggiosa e giusta della nostra giunta comunale! Successivamente a dicembre il Consiglio Comunale votò all’unanimità la mozione che chiedeva impegno al socio Regione per l’acquisto del Tettuccio ed in seguito chiesi convocazione dell’assemblea dei soci e depositai quel testo.
È stato bello vedere poi una città intera mostrarsi unita come un solo uomo per le Terme, mettendo forse così le giuste pressioni alla Regione Toscana. La partita è ancora tutta da giocare e occorre vigilare affinché l’annuncio diventi realtà. Inoltre, questa operazione, se concretizzata, consente di liberare i beni dalle ipoteche e districare la complessa situazione debitoria (e non sarebbe poco!!), ma già da ora bisogna pensare al risanamento della gestione ed ancora di più ad un piano industriale di rilancio. Bella notizia quindi (se diventerà realtà), il lavoro e la sfida però iniziano adesso”.