Il Tribunale concede 60 giorni alle Terme per presentare un piano che eviti il fallimento
Il conto alla rovescia per le Terme è iniziato. Il Tribunale fallimentare di Pistoia ha concesso alle Terme di Montecatini 60 giorni di tempo per presentare un piano di concordato che eviti il fallimento. Un’istanza, quella del fallimento, portata avanti da un pool di banche che vanta crediti per 27 milioni di euro, alla quale se n’era aggiunta un’altra da parte dei revisori dei conti della stessa società.
Il tribunale ha nominato un commissario che andrà ad affiancare l’amministratore delle Terme Alessandro Michelotti nel progetto di concordato. Servirà poi l’attestazione del progetto, la fattibilità del piano certificata da un professionista scelto dalla società. Alla fine, il via libera dovrà essere dato dal tribunale e dai creditori. Dopo la breve udienza di ieri mattina, molti pensavano che il collegio si sarebbe pronunciato tra qualche giorno, forse anche una settimana. Le parti si erano rimesse al giudice delegato Sergio Garofalo. Intorno alle 16, a sorpresa, è arrivata la decisione del collegio.
Le Terme avevano chiesto l’ammissione a un concordato «in bianco» con l’obiettivo di garantire continuità aziendale e posti di lavoro. L’ostacolo, nella precedente udienza, era stato rappresentato dalla mancata approvazione dei bilanci 2020 e 2021. Anche per questo il giudice aveva chiesto una documentazione integrativa che è stata depositata la scorsa settimana. Adesso che è arrivato l’ok definitivo il piano di concordato dovrà essere presentato entro il 9 dicembre: i 60 giorni decorrono dalla presentazione del ricorso, quindi dal 10 ottobre.
Un piano che dovrebbe prevedere l’acquisto del Tettuccio da parte della Regione (volontà confermata dall’assessore regionale Stefano Ciuoffo) per una decina di milioni e di un immobile tra Tamerici e Torretta da parte del Comune di Montecatini (per 2 milioni). La parte curativa delle Redi dovrebbe andare alla Croce Rossa mentre per l’Excelsior c’è l’ipotesi di diventare sede degli Uffizi diffusi. Sempre Ciuoffo, durante l’ultimo incontro coi sindacati a Firenze, aveva inoltre confermato l’interesse di alcuni privati a rilevare, e rilanciare, il complesso termale.