La breve vacanza a Montecatini del futuro Nobel Bob Dylan
Quando nel luglio 1996 trascorse alcuni giorni a Montecatini, in una suite al Grand Hotel “La Pace”, in occasione della sua partecipazione al Festival blues a Pistoia, nessuno si sarebbe immaginato che venti anni dopo, nel 2016, Bob Dylan sarebbe stato insignito del prestigioso premio Nobel per la letteratura per aver “creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”.
La sua breve permanenza a Montecatini fu – come riportò Il Tirreno – fu all’insegna del relax, alternando brevi passeggiate nel parco del Grand Hotel ad incontri di affari. Il cantante era accompagnato da uno staff di una decina di persone. Resta come il ricordo la sua firma sul libro d’oro dei grandi personaggi che hanno frequentato “La Pace”.
Che Dylan potesse vincere un Nobel era nell’aria da tempo (nel 1996 fu indicato all’Accademia Reale Svedese come meritevole del prestigioso riconoscimento dal professore Gordon Ball) ma in pochi avevano previsto che il comitato potesse decidere di estendere il prestigioso riconoscimento a un genere come la musica ‘pop’ (nel 2015 il premio è stato assegnato alla bielorussa Svetlana Alexievich per aver creato polifonie che rappresentano “un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo”).
Dylan ha conquistato il Nobel ed è il primo americano dai tempi della scrittrice Toni Morrison nel 1993, e il suo nome da oggi s’inserisce tra quelli di Saul Bellow, John Steinbeck e Ernest Hemingway.
Nel frattempo, Dylan sfugge all’Accademia di Svezia che cerca di mettersi in contatto con lui. Secondo quanto infatti rivelato alla radio di stato svedese da Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia, l’istituzione svedese è riuscita al massimo a parlare con chi lavora a stretto contatto con il leggendario cantautore, ma mai personalmente con Dylan stesso.