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Luca de Simone
Il grande cuore di Rossella Boni. Torna a cantare, venerdì 15 maggio (ore 21), alle Terme Tettuccio per raccogliere fondi per aiutare una ragazza gravemente malata e che ha bisogno di costose cure. Una serata speciali con le canzoni di Rossella Boni e anche con ospiti a sorpresa, parte del cui ricavato (25 euro a testa) andrà a favore delle cure per la sfortunata 16enne che sta lottando per la vita. Il vice sindaco Ennio Rucco, gli assessori Helga Bracali e Leonardo Magnani, numerosi consiglieri comunali, saranno presenti domani sera alla serata benefica, l'apericena delle 19,45, organizzato dal Bar L'Appaltino e dal Caffè Storico Tettuccio alle Terme Tettuccio a favore di Cinthya, la ragazza peruviana malata di leucemia per la quale è scattata una corsa di solidarietà, anche grazie al tam tam di Facebook, con l'hashtag #SalviamoCinthya. Non sara presente, ma solo perchè impegnato a Torino, alla presentazione dell'anteprima di Food and Book nell'ambito del Festival del Libro, il sindaco Bellandi, che ha comunque dato un contributo alla battaglia di Cinthya (come è giusto che sia in situazioni come queste) e continuerà a sostenerla. Una serata, quella al Tettuccio, per stare vicini a chi ha bisogno di cure e di un po' di fortuna, come la giovane peruviana sicuramente merita. Ecco l'appello su Fb di Ornella Vannelli Maccioni, da cui è nata questa corsa alla solidarietà: Ciao, mi chiamo Ornella ho 24 anni e sono nata in Perù. Quando avevo 28 giorni sono stata adottata da Maurizio e Donatella e nel 2013 mi hanno riportato in Perù per conoscere la mamma biologica. Lei mi dette in adozione all'oscuro da tutti i suoi parenti e così non ho potuto incontrare le mie tre sorelle e i miei due fratelli solo da un anno a questa parte ho iniziato a parlare con i miei fratelli tramite WhatsApp e Facebook ma non ci siamo mai toccati, abbracciati, baciati.
A gennaio mia sorella grande mi chiama e mi dice che alla nostra sorellina Cinthya, che ha 16 anni, hanno diagnosticato la leucemia linfatica acuta. In questi mesi mi sono documentata su come fare per poterla curare in Italia ma lei giuridicamente non è mia sorella per cui non può beneficiare della mia cittadinanza per rientrare nella sanità nazionale. Ho pensato di mandarle dei soldi in Perù però li la sanità non è delle migliori , nessuno dona gratuitamente il sangue che deve essere comprato per strada dal miglior offerente e fidarsi che non abbia malattie perché anche farlo controllare ha un costo! Qui in Toscana ho trovato strutture ospedaliere disponibili a curarla però a pagamento perché lei risulta cittadina extracomunitaria anche se biologicamente mia sorella. Le cure costano in media 60.000 euro e le mie due famiglie non possono permetterselo. Con i miei genitori, abbiamo costituito anche un'associazione "MNLO" siamo sia su Facebook che sul sito www.associazionemnlo.com proprio per raccogliere fondi per mia sorella. “Ma io ho la speranza di riuscire a conoscere mia sorella e che la malattia non me la porti via prima di non averla mai abbracciata.”
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