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Luca de Simone
In soli dieci anni riuscì a rivoluzionare il mondo della moda e da circa settanta il suo nome fa sognare le donne. Il nome di Christian Dior è legato anche a Montecatini, dove morì, improvvisamente, nel 1957, mentre si trovava in vacanza al Grand Hotel La Pace, che quest'anno gli ha desicato una splendida suite. Dior è stato il personaggio che ha rivoluzionato la moda del dopo-guerra, lanciando le nuove tendenze del 'New look'. Scrisse il New York Times: «Con un solo tratto di matita poteva far salire o scendere quaranta milioni di gonne». Dior è sempre stato molto legato a Granville, in Normandia, con la casa della sua infanzia. «Della mia casa d'infanzia conservo un tenero e meraviglioso ricordo. La mia vita e il mio stile le devono quasi tutto», aveva scritto lo stilista nelle sue memorie, pubblicate nel 1956. E' proprio nella suggestiva villa de 'Les Rhumbs' di Granville, a pochi chilometri da Mont Saint-Michel, che il ministro della Cultura, Renaud Donnedieu de Vabres ne ha tracciato un profilo, affermando: «Dior ha incarnato l'eleganza francese. E' stato un uomo d'affari che ha mostrato con slancio come la creazione, nel senso artistico del termine, possa diventare anche creazione di valori, di ricchezze e di lavoro». Situata su una falesia a strapiombo sul mare, la villa in stile Belle Epoque - appartenuta alla famiglia Dior fino al 1934 - accoglie dal 1997 il museo Dior, il solo in Francia interamente dedicato ad uno stilista. L'esposizione ripercorre i dieci anni di creazione dello stilista dal 1947, quando creò la casa d'alta moda che porta il suo nome e la cui sede fu fissata a Parigi, rue Montaigne, la via delle più lussuose boutiques dell'alta moda parigina. «Dieci anni in cui,grazie a lui - ha detto Bernard Arnaud, attuale presidente del gruppo Dior - abbiamo potuto costruire un impero del lusso e diventare il numero uno mondiale». Riuscì a conquistare la celebrità in maniera sfolgorante: grandi servizi con foto gigantesche sui giornali, continue citazioni alla radio. Si trovano a Granville i primi modelli della collezione 'Corolle', che lanciò il tema della 'donna-fiore', la vita da vespa e i fianchi rotondi. In pochissimo tempo questi abiti girarono il mondo e fecero della nuova griffe una delle più prestigiose del mondo. Fu poi la volta della forme squadrate e angolate (linea 'Profile'), dei bustini (linea 'Tulipe') e delle gonne sempre piu' corte ('Vivante'). I modelli 'Junon', 'May', 'Lahore', fino al famoso tailler 'Bar', simbolo del new look, permettono di seguire l'evoluzione dello stile, fino agli ultimi modelli dalle forme pure, eleganti e affusolate del 1957, realizzate poco prima della morte, avvenuta per un improvviso malore, durante la sua vacanza termale a Montecatini. Un'amara sorte per uno che affermava sempre: «Basta non prendersela, se no si muore di mal di cuore».
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